Da Bologna alla Bassa Romagna, l’Emilia è regione sempre più Smart
Cerchi la Smart City? Vai nella Bassa Romagna. Ovvero, non occorre puntare il navigatore su New York o Milano. Vanno benissimo anche piccoli centri in provincia di Ravenna. Tutti assieme compongono l’Unione Bassa Romagna, ente che negli cinque anni ha investito oltre 300mila euro per connettere aree produttive, posando 42 chilometri di fibra e collegando 29 aziende. Numeri puntualmente rilevati dalla Regione Emilia-Romagna al momento di premiare, la scorsa settimana le sue eccellenze digitali. Ciò è avvenuto nell’ambito della prima edizione di SmartER RACE, premio per le città “intelligenti”, dove l’Unione Bassa Romagna è stata inclusa fra le 19 realtà giudicate vincenti: tre Unioni di Comuni e 16 Comuni (sui 331 misurati nel 2018). A dimostrazione della prorompente vitalità Smart espressa da un’intera regione.
Per la precisione, comuni e unioni sono stati analizzati da SmartER, indice sintetico di misurazione della “Smartness” del territorio, elaborato sulla base di 131 indicatori, con lo scopo di valorizzare le strategie e le azioni delle realtà locali indirizzate all’obiettivo di coniugare innovazione tecnologica con sostenibilità ambientale e collaborazione civica. L’indagine, promossa dalla Regione Emilia -Romagna e dall’Agenda Digitale in collaborazione con Ervet Spa, EY e Lepida ScpA (con il patrocinio di Anci Emilia – Romagna), ha incrociato indicatori di contesto e di innovazione, confermando che l’Emilia-Romagna è al primo posto, tra le regioni italiane, per il livello di Smartness raggiunto dalle sue città, posizionata davanti alla Lombardia e all’Umbria. In particolare l’Emilia-Romagna emerge nella sensoristica, nella Delivery Platform, nei servizi e nella Vision & Strategy, mentre nelle infrastrutture è seconda solo alla Lombardia
Nell’ottica del raggiungimento dell’obiettivo di un territorio al 100% di digitale con zero differenze tra luoghi, persone e città, scopo con cui è nato il premio SmartER Race, è particolarmente confortante il dato emerso in riferimento alle comunità montane locali: sono 22, infatti, i comuni montani (su 119 totali) che hanno raggiunto risultati superiori alla media nazionale (18%). Ottimo il risultato dei capoluoghi, tutti al di sopra della media, ma anche dei comuni medio-grandi (79% sopra la media), a conferma del posizionamento alto della regione Emilia-Romagna nella classifica nazionale dedicata alla digitalizzazione del territorio.
A premiare i rappresentanti delle comunità vincitrici l’assessore regionale alle infrastrutture, Raffaele Donini. “Siamo in gara per portare tutto il territorio a competere con le aree più evolute d’Europa – ha affermato – SmartER individua in tal senso le aree su cui investire e quelle in cui ci sono maggiori differenze”. Ecco, divise per categoria, tutte le realtà premiate nella cerimonia tenutasi all’opificio Golinelli di Bologna.
Comuni di pianura con meno di 5.000 abitanti: Bagnara di Romagna (Ravenna), Sant’Agata sul Santerno (Ravenna), Tresigallo (Ferrara).
Comuni con meno di 15mila abitanti: Cervia (Ravenna), Imola (Bologna), Sassuolo (Modena).
Comuni capoluogo: Bologna, Modena, Parma, Reggio nell’Emilia.
Comuni di pianura fra 5mila e 15mila abitanti: Alfonsine (Ravenna), Anzola dell’Emilia (Bologna), Massa Lombarda (Ravenna).
Comuni montani fino a 15mila abitanti: Langhirano (Parma), Monte San Pietro (Bologna), Sasso Marconi (Bologna).
Unioni di Comuni: Bassa Romagna, Valle del Reno-Lavino-Samoggia, Reno Galliera.