L’AGCOM e la pax regolatoria sulla banda ultralarga
Sulle grandi manovre relative alla banda ultralarga è arrivata l’opinione di Antonio Preto, commissario AGCOM per le infrastrutture e le reti, il quale, intervistato dal Sole24Ore, si è detto ottimista su una “pax regolatoria” tra i soggetti coinvolti. Intanto, spiega il quotidiano economico, il lavoro dell’Authority sulla definizione delle linee guida per la banda ultralarga «è quasi finito, ma non potrà non tener conto della decisione del Governo di puntare all’intervento diretto per la realizzazione della rete di nuova generazione in fibra ottica nelle aree C e D». Come sappiamo la partita è importante e l’AGCOM giocherà un ruolo rilevante, dovendo regolare tariffe e tecnicalità dei contratti d’uso di lungo periodo con i quali la fibra sarà concessa alle singole compagnie nelle aree a fallimento di mercato.
Le premesse
«Prezzi equi e ragionevoli dei servizi all’ingrosso che Telecom offre ai competitor, parità di accesso alla rete, disaggregazione della manutenzione correttiva e possibilità per gli operatori di rivolgersi direttamente ai manutentori sono tutte premesse di una «pax regolatoria».
Manutenzione e concorrenza
«Le recenti sanzioni dell’Autorità antitrust nei confronti del cartello sulla manutenzione indicano che la strada da fare verso un mercato aperto e concorrenziale è lunga e difficile».
All’avanguardia
«Le scelte che Agcom ha fatto, importanti e nuove, delineano un salto di qualità della regolazione del mercato in Italia, ponendoci all’avanguardia in Europa».
Insieme
«L’attuazione di questi nuovi remedy richiede un lavoro comune. Sono coinvolti tutti gli operatori interessati, Telecom in primis, per preparare la regolazione attuativa che Agcom dovrà approvare».
Libertà contrattuale
«Serve un’azione condivisa anche per quanto riguarda la liberalizzazione della manutenzione… la libertà contrattuale deve potersi esprimere, seppure in un sistema di standard comuni».