Prof. Rasetti: “Il futuro sarà un’intelligenza collettiva dominata dalla connettività”
Il Presidente di ISI Foundation riflette sull’importanza di Big Data, digitale e AI nell’era post-Covid
Nell’ambito del ricco programma di Imperia Smart City Lab, in calendario il prossimo 27 marzo 2021, si inserisce l’intervento del Professor Mario Rasetti, Presidente di ISI Foundation, fondazione che da circa 40 anni studia il tema dei sistemi complessi nella sua totalità, in particolare riferimento a due ambiti: Big Data e Intelligenza Artificiale.
Quale futuro per la società nell’era post-Covid? Il Prof. Rasetti non ha dubbi: “Il mondo dovrà cambiare, augurandoci che sia in meglio. In ogni caso la transizione è già in atto, esattamente come accade in un sistema fisico”.
Tra le materie approfondite dalla Fondazione, afferma Rasetti, anche lo studio epidemiologico sotto la lente d’ingrandimento di algoritmi predittivi, “che ci portano a prevedere lo sviluppo del contagio da Coronavirus e possibili futuri scenari”, afferma.
“L’Intelligenza Artificiale giocherà un ruolo determinante nel prossimo futuro, aiutando la società in questa transizione di fase nella quale essa stessa sta cambiando forma, come accade alla materia, come il ghiaccio che sciogliendosi diventa acqua”. E la politica? “Sarà bene che chi ne fa parte sappia interpretare questo particolare momento, consapevole del fatto che lo Stato del futuro sarà ben differente da quello dell’epoca pre-Covid. Questa pandemia ha cambiato le nostre abitudini, i valori, il sistema stesso. Al momento stiamo cercando di modellizzare questa transizione di fase, nel cui futuro lo scenario sarà necessariamente dominato dal digitale”.
Il Prof. Rasetti afferma come il cosiddetto tempo di raddoppio, e cioè la durata nella quale si sono generati dati fino al momento della stessa stima, nel 2019 fu di un anno, “e cioè significa che nel 2019 erano stati prodotti tanti “byte” quanti dalla notte dei tempi fino al 2018”, questa unità di misura, valutata in un futuro di 2-3 anni, si ridurrà a 12 ore: “e cioè in quel piccolo intervallo di tempo avremmo prodotto tanti dati quanti fino ad allora”.
Quantità impressionanti, anche per chi vive nell’era digitale: “Nel periodo post-Covid, AI e Big Data dovranno dominare. Tornando indietro nel tempo, se durante il Medioevo l’uomo non era al centro del mondo ma al suo posto vi erano le scritture, fu dopo la peste nera del 1300 che scoppiò il Rinascimento con una netta modifica della scala dei valori. All’epoca, al centro vi erano l’uomo e le arti, persino il fare governo. E fu così fino alla pandemia successiva, quella della peste bubbonica del 1630, seguita nuovamente da una fase di rinascita, l’Illuminismo, con la ragione e la tecnologia a farla da padrone e la conseguente Rivoluzione Industriale. Persino il digitale, per come l’abbiamo inteso fino ad ora, ne ha fatto parte, ma dopo la fine di questa epidemia, altra pestilenza globale che ad oggi conta oltre 1 milione di morti e più di 10 milioni di contagiati, l’uomo dovrà mettere al centro qualcosa di nuovo. Che cosa? Sarà bene partire dal cervello, la macchina più sofisticata di sempre, con i suoi neuroni e le loro sinapsi che cooperano esattamente come una rete che diffonde e comunica informazioni. Nel cervello la connettività è alla base, e nel futuro dovremo immaginare una rete di persone interconnesse attraverso le loro “protesi elettroniche”, i dispositivi in grado di diffondere e scambiarsi informazioni alla velocità della luce. Basti pensare che internet oggi conta circa 3 miliardi di utenti connessi ed entro 3 anni la cifra si raddoppierà”.
La visionarietà di Rasetti porta alla ricerca della dinamica non lineare e al “chaos”: “Il futuro, dunque, dovrà essere dominato da una forma di intelligenza collettiva che dovrà riflettere gli interessi di tutti e lavorare per ogni suo singolo membro. L’alternativa, il chaos, non va nemmeno presa in considerazione”.
Mario Rasetti – Presidente ISI Foundation
Laurea in Ingegneria nucleare a Torino nel 1967 e l’anno dopo in Matematica. Consegue il dottorato in Fisica Teorica a Göteborg. Viene chiamato prima a Yale e successivamente a Coral Gables dal premio Nobel Lars Onsager, con cui inizia una lunga collaborazione, sviluppando una ricerca su un nuovo modello di magnetismo. A seguito di questa ricerca, Rasetti viene chiamato a Princeton all’Institute for Advanced Study, dove rimane per circa nove anni. Tornato in Italia, fonda la Fondazione ISI insieme ad un piccolo gruppo di professori torinesi e con la collaborazione degli scienziati Kasen, Enrico Bombieri, il premio Nobel Salvatore Luria e Thomas Kuhn. La visionarietà di Rasetti lo porta alla ricerca della dinamica non lineare e al “chaos”, in cui introduce per la prima volta metodi di vera esplorazione su ciò che comunemente chiamiamo ‘what’s next’ e che dà vita ai programmi di ricerca “Chaos and Complexity” e “Quantum Computation”.