Quali i dati incoraggianti?
Non solo nel mondo dei servizi legati al digitale, ma anche nelle industrie del legno e del mobile, con -19,0% nel mese ma in parità nel trimestre, e nei servizi avanzati di supporto alle imprese (-2,0% e -0,3%) e per industrie meccaniche ed elettroniche (-27,9% e -13,2%).
E se i profili tecnici diventano la prima categoria professionale per richiesta delle imprese (71mila i profili nel solo mese di gennaio), le professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione sembrano tener botta (-12,4%), come le figure operaie specializzate (-14,9%).
Fra le figure più ricercate troviamo anche specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali, con 9mila i contratti in questo mese, che arrivano al 52,6% in più dello scorso anno.
Si tratta di figure che hanno supportato l’accelerazione della trasformazione digitale indotta dalla pandemia.
Nell’ottica della ripresa, dunque, le imprese puntano su profili con più alte competenze, portando a livelli ancora più elevati la difficoltà di reperimento: il 43% delle professioni intellettuali, scientifiche ed a elevata specializzazione è appunto arduo da trovare, come anche il 43,5% delle professioni tecniche e il 43,6% degli operai specializzati.