Acquisire dati per dare risposte concrete guardando al futuro del mondo
L’Ing. Laura Morgagni commenta la ricerca che ha monitorato territori e città dallo scoppio della pandemia: connettività, tecnologie e innovazione protagoniste.
“Il centro nevralgico del futuro – e del presente – è la centralità del dato come base da cui partire per monitorare i territori, identificare fenomeni e supportare, di conseguenza, i decisori”.
Parola dell’Ing. Laura Morgagni – Segretario Generale di SmartCommunitiesTech, il Cluster Tecnologico Nazionale dedicato alle Tecnologie per le Smart Communities”, rete nazionale di attori territoriali, industriali e di ricerca che collaborano allo sviluppo di progetti di innovazione rivolti alle Smart City and Communities.
L’Ingegnere ha commentato la ricerca svolta in tandem con PWC sul tema della risposta dei territori all’emergenza da Covid-19. Ed è proprio la chiave smart su scala mondiale ad aver fornito, grazie all’indagine, i suggerimenti per interpretare al meglio quanto accaduto negli ultimi 12 mesi circa e le conseguenze sulla “nuova normalità” sul piano territoriale.
La ricerca è stata condotta osservando i cambiamenti riscontrati dallo scoppio dell’emergenza sanitaria per delineare quali priorità in termini di ricerca e innovazione possano portare enti locali, aziende e via discorrendo a tracciare la strada più coerente e idonea al futuro, in relazione proprio alle esigenze degli stessi territori e di chi li popola.
“Ogni anno il Cluster Smart Communities aggiorna la roadmap per proporre progetti e indicazioni a Ministeri ed Enti locali: nel 2020 la pandemia ha portato effetti devastanti in ogni ambito, ma con opportunità da non lasciarsi sfuggire per il domani. Abbiamo analizzato circa 60 città, di cui 6 italiane, facendo emergere gli elementi introdotti soprattutto dal lockdown da città e imprese come strumento di contrasto. In alcuni casi abbiamo trovato parallelismi, in altri differenze, ma ogni dato ci è stato utile ad individuare 3 filoni su cui lavorare e riflettere”.
Si tratta, infatti, dell’ambito della mobilità, quello della sicurezza, “intesa come fisica, digitale ed urbana”, e quello dell’uso dei dati per l’erogazione anche di servizi pubblici, ad esempio.
E cosa è emerso? “Le grandi città hanno puntato sull’uso delle tecnologie per monitorare i flussi, tra droni e sensori, mentre i piccoli centri hanno risposto a similari esigenze erogando servizi più basilari, in un certo senso, tra continuità alimentare e sanitaria garantita e monitoraggio dei trasporti”.
Tra i servizi tecnologici di maggior utilizzo nel 2020, e ancora oggi, si elencano quelli relativi al monitoraggio di flussi di persone e della mobilità, quelli volti a limitare il contagio o per il distanziamento sociale, anche con strategie attuate sui territori. “Lato Government, abbiamo riscontrato la ricerca di soluzioni innovative sul tema dell’informazione dei cittadini via tecnologia mobile, nonché servizi di promozione e vendita online per sostenere, ad esempio, le piccole attività commerciali locali e per far accedere ai beni di prima necessità. Infine grande è stato anche l’uso di tecnologie di monitoraggio, ad esempio di quelle persone più difficilmente raggiungibili, come gli anziani”.
Connettività, sicuramente, prioritaria, come afferma Morgagni: “Si è registrato un aumento esponenziale con picchi soprattutto tra marzo e aprile 2020, quando eravamo tutti a casa”.
“In linea generale, la ricerca ha fatto emergere un maggior utilizzo di tecnologie innovative, anche sul fronte del machine learning, abbinato ad una maggior diffusione delle stesse, sia da parte delle persone che degli Enti pubblici. Inoltre, anche per le Pubbliche Amministrazioni è stata importante l’esigenza di sperimentare soluzioni tecnologiche sempre più rapidamente con esempi di app e sistemi che torneranno utili anche una volta superata la fase di emergenza”.
Si tratta, a conti fatti, di dati fondamentali per valutare quali soluzioni potranno essere utili al futuro del Paese e non solo: “Anche nel mondo delle imprese abbiamo riscontrato un upgrade in termini di capacità di adattamento ai nuovi problemi emersi, ad esempio nel monitorare gli assembramenti in ufficio o con lo sviluppo di app”.
“Concludendo, sicuramente la capacità di acquisire dati è divenuta sempre più importante e avrà ancora maggior valore nel prossimo futuro del mondo”.