“Roma Smart City”, la capitale prenota il futuro
Un piano ambizioso con dieci ambiti d’intervento tecnologico e 168 progetti, per quasi la metà già avviati.
Le città che annunciano, con più o meno credibilità, la trasformazione in “hub dell’innovazione” si moltiplicano in Europa e anche in Italia. Se però a comunicarlo è la capitale del Paese allora la cosa cattura inevitabilmente l’attenzione. È quanto da poco accaduto con la presentazione del piano “Roma Smart City”, uno strumento dinamico di cui si è dotato il Campidoglio per utilizzare le nuove tecnologie digitali con l’intento di costruire, appunto, una città intelligente e a misura dei cittadini.
“Con questo piano – ha dichiarato il sindaco di Roma, Virginia Raggi – aggiungiamo un ulteriore tassello alle tante iniziative già avviate in questi anni. Infatti, voglio sottolineare che Roma ha già fatto grandi passi avanti nell’utilizzo della tecnologia, aggiudicandosi il quarto posto nell’ICity Rank 2020 e scalando così la classifica delle città intelligenti e sostenibili presentata da Forum PA”. In particolare, dei 168 progetti previsti il documento ne indica 81 già avviati oltre ad esporre le linee guida per il futuro della capitale. Gli ambiti prioritari d’intervento tecnologico sono dieci: sicurezza, sviluppo economico, partecipazione culturale, trasformazione urbana, turismo, educazione, sociale, energia, ambiente e mobilità.
Per quanto attiene i progetti già avviati, la cui valutazione è stata effettuata dall’Ufficio di supporto alla transizione digitale, prevedono un investimento iniziale di 200 milioni di euro. Tra questi figurano il progetto “Star”, che riguarda la piattaforma per la segnalazione e il tracciamento delle anomalie sulle strade di Roma, realizzata con l’obiettivo di gestire in maniera più efficace e più efficiente i lavori di sorveglianza e pronto intervento. C’è poi “Life-Diademe”, ovvero un nuovo sistema di controllo dell’illuminazione stradale, mirato a ridurre il consumo energetico del 30%. “QR Code” è invece il progetto relativo alla segnaletica turistica interattiva che verrà installata nei 100 siti di maggiore interesse storico-artistico della città per l’orientamento e i contenuti multimediali.
Molto ambizioso, poi, è il progetto “Roma Data Platform”. Si tratta di una piattaforma che sarà in grado di raccogliere, analizzare ed esporre i dati, sia di provenienza interna che esterna, relativi a Roma Capitale, dati che poi saranno nella disponibilità di tutti i cittadini interessati. Quanto ai benefici per la comunità, si potranno misurare nello sviluppo economico e nella promozione del turismo, oltre che nell’incremento della sicurezza e nell’introduzione di nuovi servizi.
Nel corso della presentazione è stato ricordato come il piano “Roma Smart City” nasce da un percorso condiviso con il laboratorio Smart City di Roma Capitale, quest’ultimo un organismo composto da tutti gli interessati alla co-progettazione del futuro di Roma. Il suo presidente, Leandro Aglieri, ha quindi sottolineato che “quello di oggi è un punto d’inizio, non un punto d’arrivo. Con il rilancio del laboratorio Smart City di Roma Capitale, cittadini, associazioni, imprese, università e amministrazione capitolina hanno finalmente un luogo dove contribuire attivamente ai progetti che cambieranno il volto della capitale”.
Di certo, perché il piano per la capitale abbia successo sarà necessario un coinvolgimento che vada ben al di là della struttura pubblica. Proprio in quest’ottica si è da poco registrato un evento significativo con l’avvio a Roma dell’ELIS Smart City Lab, un laboratorio progettato dall’Innovation Hub di ELIS che per i primi quattro mesi, fino al 15 luglio, vedrà all’opera aziende, startup e un team di studenti di ingegneria, tutti chiamati a confrontarsi e a mettere a punto progetti che possano contribuire a dare una nuova veste alle città italiane facendo leva sulle nuove tecnologie.
“Si tratta di un laboratorio immersivo – ha spiegato Luigi de Costanzo, Managing Director di ELIS Innovation Hub – in cui le persone, gli allievi e gli ospiti dell’ELIS sperimenteranno costantemente nuove tecnologie innovative per rendere le Smart City una realtà”. Da subito hanno aderito al progetto otto aziende, A2A Smart City, Autostrade Tech, Cellnex Italia, Ericsson, Eurotech, INWIT, Netcom Group e Vodafone, insieme a tre startup, Waterview, G-Move ed Eagle Project Services. Il programma è comunque aperto a “tutte quelle aziende che abbiano voglia di sperimentare nuove soluzioni e che al contempo siano interessate al contributo creativo dei giovani, rendendoli i protagonisti della progettazione delle città del futuro”.