Il satellite per telecomunicazioni si evolve con Eutelsat Quantum
Adattabile, flessibile e riconfigurabile: tre aggettivi che, nel caso di un qualsiasi congegno segnano ormai la differenza fra il vecchio e il nuovo. Un caso tipico può essere quello di uno smartphone, adattabile, flessibile e riconfigurabile soprattutto grazie alle innumerevoli “app” che vi si possono installare.
Ma le stesse caratteristiche possono contraddistinguere anche altri apparati ben più complessi, persino un satellite che solca i cieli da poche settimane…
Proprio così, il satellite di cui parliamo è Eutelsat Quantum, entrato in orbita il 30 luglio, con la seconda parola che indica il progetto di partnership dell’ESA con Eutelsat, Airbus e Surrey Satellite Technology Ltd. Un’illustre compagnia per una missione pionieristica con l’obiettivo di preparare la strada alla prossima generazione di satelliti per telecomunicazioni, , che saranno più flessibili in termini di progettazione e quindi più adattabili alle esigenze degli utenti. Quantum è infatti un sofisticato satellite commerciale che può essere riprogrammato dopo il lancio. Nei suoi 15 anni di vita, sarà così in grado di rispondere alle mutevoli esigenze sulla Terra, fornendo dati e comunicazioni esattamente nel momento e nel luogo in cui saranno richiesti e necessari.
In particolare, anziché trasmettere alla Terra in modo tradizionale, tramite “fasci” fissi, Quantum permetterà agli utenti di scegliere dove puntare i propri fasci, che potranno muoversi in tempo reale virtuale per fornire, ad esempio, informazioni ai passeggeri a bordo di aerei o a navi in movimento. Fasci che potranno anche essere regolati con la semplice pressione di un pulsante, fornendo in questo modo più dati quando la domanda aumenterà. Tutto ciò fa sì che le caratteristiche principali di Eutelsat Quantum vengano riassunte, appunto, nelle tre parole di cui sopra: adattabile, flessibile e riconfigurabile. Un autentico passo successivo nel concetto di satellite, a cominciare dalla sua riconfigurabilità in orbita senza precedenti in termini di copertura, frequenza e potenza, inclusa la posizione orbitale.
Quantum è stato costruito principalmente nel Regno Unito. Surrey Satellite Technology Ltd ha sviluppato la nuovissima piattaforma mentre Airbus ha sviluppato il payload flessibile. Il progetto di partenariato dell’ESA è stato sostenuto dall’Agenzia spaziale britannica e da altri Stati membri dell’ESA. È stato quindi istituito un team di progetto ESA dedicato per gestire il progetto presso il Centro europeo per le applicazioni spaziali e le telecomunicazioni, con sede presso l’Harwell Campus nell’Oxfordshire.
“La tecnologia che abbiamo sviluppato e costruito per Eutelsat Quantum – ha dichiarato François Gaullier, Head of Telecom Systems di Airbus – sta davvero cambiando le regole del gioco, aprendo la strada a satelliti per telecomunicazioni geostazionari completamente riconfigurabili. La nostra esperienza pioneristica per sviluppare questa tecnologia rivoluzionaria dimostra il valore delle partnership, che riuniscono il meglio di Eutelsat, ESA e Airbus, per raggiungere un nuovo standard di connettività flessibile”.