La connettività ultraveloce incentivata dal Piano voucher per le imprese
Introdotta dal Ministero dello Sviluppo Economico, l’agevolazione prevede contributi fino a 2.500 euro per i servizi di connettività a banda ultralarga
Uno dei maggiori problemi, quando si parla di un’agevolazione economica messa a disposizione dallo Stato, è quello della conoscenza. Capita spesso, infatti, che una parte degli aventi diritto non utilizzi il beneficio semplicemente perché ne ignora l’esistenza… Un motivo di più per parlare del “Piano voucher per le imprese”, un’iniziativa messa a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico che punta a favorire la connettività ultraveloce a Internet e la digitalizzazione del sistema produttivo su tutto il territorio nazionale.
A partire dal primo marzo
In particolare, a partire dal primo marzo scorso, le imprese hanno la possibilità di richiedere un contributo – da un minimo di 300 euro ad un massimo di 2.500 euro – per servizi di connettività a banda ultralarga con velocità da 30 Mbit/s a oltre 1 Gbit/s. Una richiesta che viene effettuata direttamente agli operatori di telecomunicazioni che si sono accreditati sul portale dedicato all’incentivo, uno spazio digitale attivato da Infratel Italia che gestisce la misura per conto, appunto, del Ministero dello Sviluppo Economico.
A riprova di quanto detto in apertura c’è il discorso relativo ai fondi che sono stati stanziati per finanziare il Piano Voucher per le imprese. Infatti, dai 516 milioni di euro previsti inizialmente, destinati alle micro, piccole e medie imprese, si è arrivati ad un ammontare di 609 milioni di euro perché si sono aggiunti i circa 93 milioni non utilizzati per il precedente piano voucher, quello che si è concluso nel novembre 2021 con l’obiettivo di favorire la connettività Internet delle famiglie a basso reddito, ovvero con un ISEE inferiore a 20 mila euro.
La platea dei possibili beneficiari
C’è da dire che in altri Paesi un’agevolazione di oltre mezzo miliardo di euro volta a favorire la connettività ultraveloce delle imprese rischierebbe di essere sfruttata soltanto in parte, ma non per la sua mancata conoscenza bensì per la diffusione già capillare della banda ultralarga sul territorio. Una “saturazione” che purtroppo non riguarda il nostro Paese, tanto che secondo le stime del MISE (acronimo del Ministero dello Sviluppo Economico) la platea delle imprese interessata dal provvedimento è molto ampia: in base alla tipologia e all’importo del voucher che sarà richiesto, potrà variare da un minimo di 850.000 fino a un massimo di 1.400.000 beneficiari.
Per quanto riguarda il funzionamento dell’agevolazione, le imprese potranno richiedere un solo voucher che, come detto, potrà essere di diverso importo, da un minimo di 300 euro a un massimo di 2.000 euro, e di diversa durata del contratto, da un minimo di 18 mesi a un massimo di 36 mesi, per garantire un incremento della velocità di connessione, da 30 Mbit/s a oltre 1Gbit/s. Inoltre, nel caso di passaggio a un servizio di connettività a 1 Gbit/s, il valore del voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo del valore massimo di 500 euro, una maggiorazione destinata alla “copertura di parte dei costi sostenuti dalle imprese beneficiarie e giustificati dagli operatori”.