Incentivi all’adozione della banda ultralarga: ora si guarda anche a Condomini e impianti verticali
Rilancio della politica degli incentivi: per ogni famiglia italiana un contributo di 300 euro a nuova utenza ultralarga attivata e consultazione sulla possibilità di destinare parte delle risorse ai Condomini costituiti per rinnovare gli impianti di telecomunicazioni
Il 5 maggio il Comitato Banda Ultralarga (COBUL), ha approvato l’avvio di un nuovo piano di incentivazione alla domanda di connettività a banda ultralarga in favore di famiglie, imprese e scuole in tutte le aree del Paese.
Provvedimenti analoghi erano stati adottati nel novembre 2020, limitatamente alle famiglie meno abbienti prive di connettività performante (almeno 30 Mbit/sec) e, successivamente, il 1° marzo 2022, con le agevolazioni a piccole e medie imprese.
Va detto che soprattutto il primo provvedimento non ha sortito i risultati attesi, generando un “avanzo” significativo che oggi il Governo intende utilizzare con un provvedimento molto più aperto e generalizzato che quota ben 407 milioni di euro.
Le ragioni di questi incentivi sono contenuti nel testo stesso messo a consultazione, dove si da evidenza, con i numeri forniti da Agcom, della situazione molto arretrata dell’Italia in materia di connessioni a banda ultralarga, con una percentuale di linee ad 1 Gbit/sec (ottenibile esclusivamente con tecnologia FTTH) con non superano il 12% del totale e con oltre 4 milioni di famiglie che continuano ad utilizzare una connettività di base inferiore ai 30 Mbit/sec che vanno a sommarsi a quelle che ancora non dispongono di nessuna connettività.
Alla luce di questi dati il Governo ha ritenuto, correttamente, di rilanciare la politica degli incentivi, sia aprendo gli stessi ad ogni famiglia italiana, senza distinzione di reddito o di area geografica, con un contributo corposo di 300 euro a nuova utenza ultralarga attivata sotto forma di sconto sul prezzo di attivazione, ma anche, e questa è una novità assoluta, aprendo la consultazione sulla possibilità di destinare parte delle risorse ai Condomini legalmente costituiti per rinnovare i propri impianti di telecomunicazioni, chiedendo il parere anche sulla possibilità di allineare gli edifici esistenti a quanto già previsto dal Testo Unico dell’Edilizia (art. 135 bis) per gli edifici nuovi e per quelli profondamente ristrutturati, ovvero di dotarli di impianti multiservizio, così come descritti dalla guida CEI 306-2.
Fatto salvo che si tratta di una consultazione pubblica di cui bisognerà vederne l’esito, è indubbio che l’apertura di un dialogo su questo tema tra Governo e stakeholder costituisce una novità di importanza cruciale, dal momento che lascia intravvedere una visione finalmente più ampia sul tema “connettività” e su quello delle dotazioni infrastrutturali di base del patrimonio edilizio nazionale.
Un tema che oggi non può non essere messo in relazione con quello di straordinaria attualità del cosiddetto “building to grid”, ovvero della messa in rete degli edifici dal punto di vista energetico, sulla base di quanto previsto per lo sviluppo delle comunità energetiche e quindi della trasformazione delle unità abitative da “cunsumer” a “presumer” e che ha già mosso l’autorità garante dell’energia “Arera” a sperimentare forme di incentivazione alla sostituzione delle colonne montanti elettriche. La transizione tecnologica in atto sul piano energetico, infatti, pretende “intelligenza” nella gestione dei consumi e degli edifici che solo infrastrutture TLC altamente performanti possono garantire. Parlare di sola connessione internet è quindi diventato davvero troppo riduttivo.
I provvedimenti di Arera da una parte e, auspicabilmente, quelli dei nuovi bandi Infratel di incentivazione all’adozione della banda ultralarga, se visti in una logica sistemica, potrebbero determinare sia un grande salto tecnologico in un ambito fondamentale per la gestione dei consumi energetici come quello degli edifici, da soli responsabili di circa il 40% dei consumi del Paese che, al contempo, produrre quell’accelerazione auspicata nell’adozione della banda larga, superando il ben noto collo di bottiglia del portone d’ingresso ai condomini, per molti operatori autentico incubo.