SMART BUILDING REPORT 2022: il patrimonio edilizio italiano
I risultati dell’annuale report sullo stato dell’arte in tema di Smart Building targato PoliMi
Il 62,3% degli edifici residenziali e il 37,8% dei non residenziali ancora in classe F o G
Dalla panoramica del settore edilizio italiano sui consumi energetici medi a livello nazionale, emerge che, lato consumi di energia, sia il settore residenziale che terziario in Italia si attestano al di sotto della media di consumo europea.
In particolare, il settore residenziale italiano è caratterizzato da un consumo medio di 170 kWh/mq all’anno, ovvero il 14,6% in meno rispetto alla media europea.
Inoltre, secondo i dati 2021, all’interno di tali consumi, nel settore residenziale italiano il 79% è riconducibile a consumi termici e il 21% a consumi elettrici, mentre nel terziario questi valori sono rispettivamente pari a 68% e 32%.
Quanto al contributo delle ristrutturazioni ai risparmi energetici del settore, se si sposta l’attenzione sul processo di rinnovamento del parco edilizio italiano, l’attuale tasso di ristrutturazione profonda annuale in Italia è pari allo 0,85% (secondo la STREPIN – STrategia per la Riqualificazione Energetica del Parco Immobiliare Nazionale).
Ciò si traduce in una media annuale di circa 30,3 milioni di metri quadri soggetti ad interventi di riqualificazione profonda.
Altro dato interessante è quello che vede, ad oggi, il 62,3% degli edifici residenziali e il 37,8% dei non residenziali in classe F o G. Pertanto, si considera che nel processo di ristrutturazione siano coinvolti tali edifici (con una classe energetica iniziale F o G) e che essi raggiungano, tramite la riqualificazione, una classe energetica A o superiore. Al tasso di ristrutturazione profonda attuale, il risparmio energetico annuo potenziale a livello nazionale si attesta tra i 4 e i 5,5 TWh/anno, che si traducono in emissioni evitate annualmente tra 0,8 e 1,1 MtonCO2.
Le prospettive al 2030
Considerato il tasso di ristrutturazione attuale, l’aspettativa è che il 7% del parco edilizio odierno venga ristrutturato entro il 2030, per un totale di circa 243 milioni di metri quadri.
Questi edifici passeranno da una classe energetica F o G ad una classe A o superiore e, sulla base di stime relative ai progetti attualmente in corso, entro il 2030 verranno realizzati nuovi edifici per una metratura compresa tra 118 e 198 milioni di metri quadri, tutti appartenenti a classi energetiche A o superiori. Dunque, le nuove costruzioni andranno a incrementare la metratura del parco edilizio complessivo per una percentuale compresa tra il +3,3% e il +5,6%.
Questo, combinato con gli effetti derivanti dalle ristrutturazioni, porterebbe la percentuale di edifici in classe A o superiore tra il 10,9% e il 12,8% del parco edilizio totale entro il 2030, a seconda che si consideri uno scenario conservativo (che tiene conto solo dei progetti attivi ad oggi) o accelerato (che aggiunge i metri quadri potenzialmente derivanti da progetti svolti interamente nel periodo 2023-2030). Ciò si tradurrebbe in una riduzione dei consumi al metro quadro tra il -6% e il -8% al 2030 rispetto alla situazione as-is.