Milano – Scalo di Porta Romana: il villaggio olimpico
Firmato da Skidmore, Owings & Merrill, il villaggio delle prossime Olimpiadi Invernali Milano-Cortina sorgerà nella vecchia area dello scalo di porta Romana
Il villaggio per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026
Progettato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill – Som, e ha recentemente ricevuto il permesso di costruire nonché le convenzioni edilizie e urbanistiche.
La realizzazione dell’opera prevede la cooperazione di alcune imprese come Impresa Cev, Grassi e Crespi, e Milani.
Il Fondo di investimento immobiliare Porta Romana, promosso e gestito da Coima Sgr e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo Coima Esg City Impact, a novembre 2020 si era aggiudicato precisamente l’area dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, nel capoluogo lombardo, grazie ad un’offerta di 180 milioni di euro.
Villaggio Olimpico Milano: lo stato dei lavori
L’opera ad oggi ha raggiunto 3 degli obiettivi previsti dal programma in anticipo di alcuni mesi, e con il target di consegnare il villaggio olimpico alla Fondazione Milano Cortina entro luglio 2025.
Il progetto è di fatto il primo tassello del grande progetto di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana e restituirà alla città immobili dedicati all’ambito residenziale di edilizia libera e agevolata, oltre ad uno studentato da 1.700 posti letto, uffici, un laboratorio e un grande parco urbano.
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Il villaggio sarà posizionato nell’area a sud ovest dello Scalo di Porta Romana e garantisce continuità con le funzioni esistenti, come da masterplan elaborato da Ground Up, realtà che raggruppa studi guidati da Outcomist quali Diller Scofidio + Renfro, Plp Architecture, Carlo Ratti Associati e Arup.
Una collaborazione tra pubblico e privato che prevede un progetto ad emissioni operative zero raggiungendo i requisiti Nzeb (Nearly zero energy building) nell’ottica dell’integrazione e del futuro quartiere, degli spazi e dei servizi per gli atleti, con il target di minimizzare i lavori di riconversione e gli impatti ambientali.
Villaggio Olimpico Milano: i materiali
I materiali usati vengono selezionati per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale), tutti gli edifici saranno certificati Leed®, le strutture edilizie risulteranno principalmente permanenti, mentre quelle temporanee saranno riutilizzabili.
Oltre il 60% dell’energia sarà prodotta con l’installazione di impianti che da fonti rinnovabili, come impianti solari termici e fotovoltaici; le acque meteoriche verranno riutilizzate con riduzione di CO2 del 40% per riscaldamento/raffrescamento.
Gli spazi a verde pubblico e attrezzato, che rappresenteranno circa il 50% del totale, progettati con riferimento all’area del villaggio olimpico dall’architetto Desvigne e dopo le Olimpiadi attorno al parco centrale saranno erette residenze, uffici, social housing, student housing e servizi interconnessi all’area metropolitana via stazioni ferroviarie e della metro.
Il più piano di rigenerazione urbana dei prossimi 20 anni
Il progetto è regolato dall’accordo di programma datato 2017 con Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane e volto alla riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo), per una superficie totale di 1 milione e 250 mila mq, di cui circa 200 mila che resteranno a funzione ferroviaria.