Una batteria piena di sabbia per risolvere i problemi dei sistemi di accumulo industriali
L’innovativa soluzione sviluppata da Enel X e Magaldi permette di raggiungere le temperature ben oltre i cento gradi necessarie in molti sistemi produttivi
Per essere veramente efficace la transizione energetica dovrà sempre più “coprire” tutti i comparti economici e sociali, in modo da limitare prima e cancellare poi le emissioni climalteranti e inquinanti. Questo però significa risolvere problematiche tecniche ben diverse a seconda, appunto, dell’ambito che viene preso in considerazione. Il settore industriale, ad esempio, pone delle sfide particolarmente complesse per quanto riguarda il funzionamento dei sistemi di accumulo che immagazzinano e poi rilasciano l’energia proveniente da fonti rinnovabili.
I limiti delle normali batterie
Per capire il problema, occorre considerare che le normali batterie elettrochimiche non sono in grado di garantire il raggiungimento di temperature oltre i cento gradi, che sono invece indispensabili in molti processi produttivi. Un ostacolo non da poco per il quale adesso si prospetta una soluzione che ha un merito ulteriore, ovvero di essere tutta made in Italy. Stiamo parlando di una batteria alimentata da un impianto fotovoltaico in grado di immagazzinare energia utilizzando la sabbia silicea come materiale di stoccaggio, per poi rilasciarla sotto forma di vapore ad altissime temperature.
Una realizzazione che è il frutto di un’importante collaborazione nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo che vede insieme Enel X e il Gruppo Magaldi, quest’ultimo specializzato nello sviluppo di tecnologie per la generazione e lo stoccaggio di energia pulita. Inoltre, c’è il contributo di IGI, industria che produce oli e grassi alimentari per il Gruppo Ferrero. Il nuovo e innovativo sistema è identificato dall’acronimo MGTES (Magaldi Green Thermal Energy Storage), di brevetto Magaldi, ed è stato messo a punto presso lo stabilimento del Gruppo Magaldi nell’Area di Sviluppo Industriale (ASI) di Buccino, un comune salernitano.
Le caratteristiche del sistema MGTES
MGTES si basa sul concetto di Power to Heat – Thermal Energy Storage (TES), un sistema che accumula energia elettrica da fonti rinnovabili e la rilascia sotto forma di calore. In particolare, l’impianto si configura come una grande camera in acciaio con all’interno della sabbia (materiali che abbondano ovunque), fluidizzata attraverso aria pressurizzata, e delle resistenze elettriche. L’elettrofluido di sabbia, brevettato da Magaldi, è capace di assorbire e accumulare l’energia elettrica generata dai pannelli fotovoltaici durante il giorno e di rilasciarla sotto forma di vapore ad alta temperatura (tra 120 °C e 400 °C) nel corso della notte oppure secondo le esigenze del processo industriale.
I realizzatori di MGTES evidenziano come “in questo modo, le industrie potranno progressivamente svincolare la produzione del proprio fabbisogno energetico dai combustibili fossili, con importanti benefici economici e ambientali”. Una prima soluzione, che accumulerà 13 MWh termici giornalieri di energia grazie a un impianto MGTES da 125 tonnellate, sarà installata all’interno della linea di produzione di IGI. MGTES fornirà all’azienda circa una tonnellata l’ora di vapore prodotto da impianti fotovoltaici, pari a circa il 15% del fabbisogno. “In questo modo IGI otterrà, oltre al risparmio economico, maggiore flessibilità e stabilità energetica, senza essere costretta a spingere l’attuale generatore, una caldaia a metano, sempre alla massima capacità”.
Sistema di accumulo unico al mondo
Fabio Tentori, Capo Innovazione di Enel X, sottolinea come l’azienda “è in grado di supportare i clienti anche nei processi di ricerca e innovazione, agganciandosi ai trend tecnologici e individuando soluzioni innovative. MGTES rappresenta il primo caso al mondo di sistema di accumulo da 13 MWh di energia rinnovabile prodotta da un impianto fotovoltaico da 5MW. In questo modo aiuteremo i nostri clienti a ridurre, se non eliminare, la dipendenza dal gas, a utilizzare fonti energetiche pulite e a ridurre il costo dell’energia utilizzata”.