CER: lo stato dell’arte e le possibilità future
Si torna a parlare di Comunità Energetiche Rinnovabili – CER nella speciale intervista a Massimo Carbone | Smart Metering Group ANIE CSI.
Quanti sono gli italiani che vivono in condominio e che quindi potrebbero accedere alle CER?
In Italia ci sono circa 15 milioni di cittadini che vivono in abitazioni plurifamiliari e che non sono proprietari di coperture, perché sono condivise tra tutti gli abitanti del condominio, per cui singolarmente non possono realizzare impianti a energia rinnovabile.
E’ possibile simulare i vantaggi che può darci una CER prima di decidere se attivarla? (Potremmo parlare del tool di simulazione ENEA e dei risultati che può fornire una CER)
ENEA ha realizzato il tool RECON che consente di supportare valutazioni preliminari di tipo energetico, economico e finanziario per la nascita di comunità energetiche rinnovabili (CER) o di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente.
La Camera di Commercio di Como, tramite il portale Programma Smart, ha realizzato il tool weCER, concepito per agevolare la simulazione della resa ambientale ed economica di un impianto fotovoltaico. Inoltre, consente di effettuare un’attenta valutazione della convenienza ad aderire a una CER.
Entrambi i tool sono disponibili e liberamente fruibili da cittadini, imprese ed enti locali.
Quali sono i primi step da farsi per un condominio se si desidera entrare a far parte di una CER?
La realizzazione di un gruppo di autoconsumo collettivo in un condominio prevede una serie di step: inizialmente è necessario informare i condòmini della possibilità di autoprodurre energia rinnovabile collettivamente per l’utilizzo da parte di tutti coloro che abitano nello stesso edificio e di autoconsumarla ricevendo un incentivo esentasse che permetterà loro di risparmiare sui costi in bolletta.
Sin dalla prima fase sarà necessario informare i condòmini che la propria bolletta dell’energia elettrica non diminuirà, ma che il condominio riceverà un contributo economico dal GSE, che l’amministratore dovrà poi ripartire tra i condòmini in base ai propri consumi, nel caso siano effettuati nelle stesse ore in cui c’è produzione rinnovabile dell’impianto condominiale.
Per poter dimensionare correttamente l’impianto condominiale è necessario poi conoscere i profili di consumo di tutti i membri per cui sarà necessario che l’amministratore del condominio raccolga le bollette di tutti, compresa quella delle utenze condominiali e le fornisca a chi sarà incaricato di fare l’analisi energetica propedeutica alla realizzazione del gruppo di autoconsumo collettivo.
Una volta determinata la somma dei consumi diurni di tutte le utenze presenti nel condominio è necessario progettare un impianto fotovoltaico che occuperà le parti della copertura condominiale con buona esposizione solare. A questo punto si avrà un’idea del costo dell’impianto ottimale che fornirà energia al gruppo per l’autoconsumo e ne verrà quantificato il costo.
Ai condòmini verrà poi spiegato che ognuno di loro potrà o meno contribuire alla realizzazione ed al pagamento dell’impianto di produzione, ma che questa scelta non preclude la possibilità di partecipare al gruppo solo in qualità di autoconsumatore dell’energia prodotta dall’impianto, nel caso alcuni condòmini non abbiano risorse economiche sufficienti per pagare una quota dell’impianto fotovoltaico.
Il condominio avrà anche la possibilità di cercare finanziatori esterni che realizzeranno l’impianto fotovoltaico da mettere al servizio del gruppo di autoconsumo nel caso nessun condominio sia disponibile personalmente a finanziare la realizzazione dell’impianto.
I contributi che il gruppo riceverà dal GSE infatti saranno suddivisi in 2 diversi flussi, uno che serve per remunerare chi ha realizzato l’impianto e un altro per remunerare i membri che autoconsumano l’energia prodotta.
In che modo il PNRR supporta l’implementazione delle CER?
Per tutti i comuni fino a 5000 abitanti il PNRR prevede contributi a fondo perso per i comuni per creare le CER e anche per realizzare su edifici di proprietà pubblica gli impianti a energia rinnovabile a servizio delle CER.
Cosa si intende per dati istantanei e scorporo dell’energia in bolletta? E’ possibile conoscere i propri consumi prima della bolletta bimestrale? (Consapevolezza del proprio comportamento all’interno della CER)
Ogni consumatore può conoscere i propri dati di consumo in diversi modi:
- Il portale consumienergia.it consente tramite spid di visualizzare a posteriori i propri consumi reali mensili degli ultimi 36 mesi di tutte le utenze intestate allo stesso soggetto (anche se nel frattempo si è cambiato fornitore di energia)
- Il consumatore può acquistare il DU (dispositivo utente) che si collega semplicemente al proprio contatore elettrico e alla propria rete wifi e fornisce al singolo consumatore i dati di consumo istantaneo in tempo reale della propria utenza elettrica. Inoltre se il consumatore dispone di un impianto fotovoltaico e del relativo Smart Meter di produzione M2, lo stesso DU è in grado di fornire anche informazioni sull’energia prodotta.
Chi fornisce i dati in tempo reale? (Gli smart meter)
Solo gli smart meter di seconda generazione consentono di utilizzare il DU e di ricevere in modo molto semplice i propri consumi istantanei; il consumatore può acquistare il dispositivo utente dalle società che lo commercializzano. Queste sono in grado di verificare direttamente o indirettamente se la fornitura del consumatore è associata ad un POD con Smart Meter 2G dotato di tecnologia Chain 2. Questa verifica può essere eseguita anche prima che il consumatore acquisti il dispositivo
È possibile donare il proprio contributo?
Una volta diventati membri di una CER è possibile partecipare con gli altri membri alla definizione delle regole di ripartizione degli incentivi, ad esempio sarà possibile utilizzare parte di tali incentivi per combattere la povertà energetica di alcuni membri della CER favorendo alcuni membri della CER rispetto ad altri.
Le CER saranno in concorrenza tra di loro?
In teoria è possibile che sul proprio territorio vengano create molte CER ed ogni consumatore possa decidere liberamente che una CER è più interessante di un’altra, ad esempio per come ripartisce i ricavi o per come remunera gli investimenti realizzati dai membri per produrre energia e metterla a disposizione degli altri membri, ma sarà comunque sempre possibile entrare e uscire da una CER e non ci potranno essere vincoli temporali di appartenenza ad una CER, come definito dalla direttiva europea in materia di autoconsumo collettivo, anche se è possibile che nei regolamenti delle CER vengano introdotti dei costi per l’uscita anticipata di un membro per scoraggiare l’entrata ed uscita troppo frequente.
Se tutti gli italiani che vivono in condominio entrassero a far parte di una CER, quali sarebbero i benefici per il Paese e per l’economia? Diventeremmo autonomi a livello nazionale? Di quanto si abbasserebbero percentualmente le bollette?
Partiamo da questi dati:
- 10 milioni di nuclei familiari
- consumo annuale per nucleo circa 2000 kWh di energia elettrica media
- percentuale di autoconsumo in caso di partecipazione ad una CER: 35-60% (dipende se c’è accumulo o no, ipotizziamo 50% in media)
- consumo annuale da rinnovabili = 10.000.000×2.000×50% kWh/anno = 20.000.000.000×0,5 = 10 miliardi di kWh/anno = 10 TWh / anno
Nel 2022 la produzione di energia rinnovabile in Italia è stata di circa 100 TWh, quindi gli abitanti in condominio potrebbero incrementare di almeno il 10% l’energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia.
Un vantaggio ulteriore è che il prezzo di questa energia non risentirebbe delle variazioni dovuto alle materie prime energetiche (gas, petrolio, …) e contribuirebbe a stabilizzare il PUN e il prezzo zonale orario, generando benefici per le bollette anche di chi non partecipa ad una CER.
Se pensiamo che lo stesso modello può essere applicato ai centri commerciali e ai complessi artigianali e industriali dove i consumi sono molto superiori rispetto a quelli civili, vediamo che sarebbe molto più semplice raggiungere gli obiettivi di incremento di quota rinnovabili indicati nel PNIEC al 2030.
Come vengono finanziate le CER?
Una CER può essere finanziata con 3 diversi contributi economici:
- TARIFFA PREMIO: La bozza del DM Mase definisce il valore della Tariffa Premio ventennale che si applica a tutta l’energia consumata dai membri della CER nella stessa ora in cui viene prodotta
- REMUNERAZIONE ENERGIA IMMESSA NELLA CER: l’energia immessa nella CER viene remunerata al prezzo zonale orario
- CONTRIBUTO A FONDO PERSO: nei comuni fino a 5000 abitanti è possibile chiedere un contributo a fondo perso di importo fino al 40% del costo degli impianti che vengono messi a servizio della CER
NB: ad oggi la bozza del DM prevede che la tariffa premio di cui al punto 1 possa venire ridotta nel caso venga richiesto il contributo a fondo perso di cui al punto 3 per realizzare impianti su edifici privati, mentre non sarà ridotta nel caso il contributo a fondo perso venga richiesto per realizzare impianti su edifici pubblici.