Il ruolo dei sistemi BACS e della nuova impiantistica nell’ambito della Direttiva Europea sulle Case Green (EPBD)
La direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici (EPBD), approvata in via definitiva dall’Ecofin e recentemente pubblicata un GUUE, impone agli Stati membri dell’Unione Europea di adottare misure per ridurre il consumo energetico degli edifici e promuovere l’efficienza energetica. Tra le varie misure previste dalla direttiva vi è l’obbligo di utilizzare i Building Automation and Control Systems (BACS), non solo per il settore non residenziale ma anche per quello residenziale, e di aggiornare gli impianti tecnologici degli edifici per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica stabiliti, che mirano alla neutralità carbonica entro il 2050.
In un Paese come l’Italia, con un patrimonio edilizio molto “anziano” (l’84% risale a prima del 1990), il tema del cosiddetto revamping impiantistico costituisce uno dei fattori chiave per ottenere il miglioramento della classe energetica di un edificio esistente e, considerato che si stima che entro il 2030 si renderà indispensabile agire su almeno 5 milioni di edifici oggi relegati sul fondo della tabella sulle classi energetiche, il tema assume una particolare rilevanza, anche in tema di sostenibilità economica; operare sugli impianti e sull’intelligenza degli stessi costa infatti sempre molto meno che intervenire sull’involucro.
Connessi al processo di revamping impiantistico vi sono i sistemi BACS, ovvero soluzioni tecnologiche avanzate, ma mediamente a basso impatto sull’immobile, che permettono di gestire in maniera intelligente e automatizzata gli impianti e i servizi degli edifici, garantendo un maggiore controllo e ottimizzazione dei consumi energetici. Questi sistemi consentono di monitorare e controllare in tempo reale vari parametri, come la temperatura, l’illuminazione e l’aria condizionata, e di regolarli in base alle effettive esigenze degli occupanti dell’edificio e alle condizioni climatiche esterne.
La nuova Direttiva Case Green, attraverso le disposizioni dell’articolo 13 (commi 9 e 11) sui “Sistemi tecnici per l’edilizia”, nello specifico, prevede l’adozione obbligatoria dei sistemi BACS per gli edifici non residenziali aventi potenza termica > 290 kW entro il 31 dicembre 2024 e > 70 kW entro il 31 dicembre 2029, mentre per gli edifici residenziali nuovi o sottoposti a ristrutturazioni importanti siano dotati di tali sistemi a partire dal 29 maggio 2026.
Si ricorda che in Italia, le disposizioni dell’art. 3.2, comma 10, sui “Criteri Generali e Requisiti delle Prestazioni Energetiche degli Edifici” emanate con il Decreto Ministeriale n° 39 del 26 giugno 2015, hanno già reso obbligatori i sistemi “BACS” di classe B (norma UNI EN 15232-1, ora UNI EN ISO 52120-1) negli edifici non residenziali di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazioni importanti di primo livello. Nella norma UNI EN ISO 52120-1:2022 viene fornito l’elenco delle funzioni di controllo, automazione e gestione tecnica dell’edificio che contribuiscono alla prestazione energetica dello stesso e il metodo di definizione dei requisiti minimi per quanto riguarda le funzioni che contribuiscono alla sua efficienza energetica. L’adozione dei sistemi BACS e l’aggiornamento degli impianti tecnologici degli edifici sono certamente il modo più semplice e meno costoso per migliorare sensibilmente l’efficienza energetica e ridurre i costi di gestione e manutenzione degli edifici. Inoltre, l’utilizzo di sistemi di building automation permette di migliorare il comfort e la sicurezza degli occupanti, riducendo gli sprechi e migliorando la qualità della vita all’interno degli edifici stessi.
Grazie ai sistemi BACS è possibile implementare azioni di controllo e ottimizzazione energetica, come la regolazione automatica dei consumi in base agli orari di utilizzo, la gestione centralizzata degli impianti e la rilevazione e correzione automatica di eventuali anomalie, intervenendo anche “predittivamente” con una manutenzione in grado di eliminare guasti e malfunzionamenti.
Il revamping impiantistico costituisce quindi una risorsa finora in gran parte inesplorata nel nostro Paese per migliorare sensibilmente le performance energetiche del patrimonio edilizio esistente e avvicinarsi agli obiettivi posti con chiarezza dalla normativa europea, indispensabili per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici. Gli edifici rappresentano infatti un ambito strategicamente fondamentale sul quale agire per contenere le emissioni di CO2 in atmosfera, dal momento che sono responsabili del 40% delle emissioni totali.
Investire nei sistemi BACS e nell’aggiornamento impiantistico degli edifici è quindi una scelta non solo strategicamente importante ma anche, nell’applicazione di quanto previsto dall’EPBD, un modo intelligente per il nostro Paese per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo, non da ultimo economico.