Adiconsum: cosa prevede la Direttiva “Case green”

25 Settembre 2024 Ilaria Rebecchi


Il Position Paper di ADICONSUM sulla Direttiva Case Green

La nuova normativa Case green prevede che dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero; per gli edifici pubblici l’obbligo scatta dal 2028 prevedendo, comunque, alcune deroghe come edifici storici, luoghi di culto, appartamenti sotto i 50 metri quadri o seconde case.
Il taglio del consumo energetico, che i Paesi dovranno realizzare, rinnovando il patrimonio meno efficiente, impone, per gli edifici residenziali, rispetto al 2020, un -16%, entro il 2030, e poi un -20/22% entro il 2035. Comunque, entro il 2050, il patrimonio edilizio dei 27 Paesi dell’Unione Europea dovrà essere a emissioni zero. Il 16% degli edifici pubblici o non residenziali con le peggiori prestazioni andrà efficientato entro il 2030, per salire al 26% nel 2033.

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Inoltre, non è da dimenticare che dal 2040 scatterà il divieto di utilizzare le caldaie alimentate da combustibili fossili, ed entro il 2025 verranno eliminati i sussidi per le caldaie autonome.

Risparmio energetico e sicurezza degli impianti elettrici

Gli scenari delineati dalla Direttiva Case green, che punta ad adeguare le prestazioni energetiche negli edifici, necessitano anche della disponibilità di tecnologie intelligenti che, grazie a una gestione ottimizzata, consentono l’utilizzo più razionale dell’energia, migliorano le performance e la sicurezza degli impianti, offrono soluzioni in linea con i cambiamenti climatici e nel modo di abitare le nostre case, e soddisfano i bisogni dei consumatori.

In questo contesto, la qualità dell’infrastruttura elettrica presente negli edifici risulta essere centrale e fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi energetici richiesti dall’Europa, poiché la quantità e il peso della tecnologia sono in continuo aumento, con dispositivi connessi alla rete Internet e anche alla rete elettrica, che sono ormai parte integrante della nostra quotidianità.
Quindi, la buona qualità dell’infrastruttura elettrica degli edifici diventa condizione necessaria per realizzare la rigenerazione delle case e indispensabile per l’efficientamento energetico.
In Italia, purtroppo, sono ancora troppi gli impianti residenziali non a norma (oltre il 25%) e molto pochi sono gli utenti consapevoli dell’importanza che ha l’impianto elettrico all’interno delle abitazioni.

Non essendo previste sanzioni per la mancata manutenzione e verifiche periodiche degli impianti (obbligatori solo per le caldaie a gas), molte case non possiedono un impianto elettrico adeguato, né in termini di sicurezza, né in termini di efficienza e funzionalità.

Piano nazionale di ristrutturazione dell’edilizia e relativi sostegni

Il recepimento della Direttiva europea nella nostra legislazione deve essere l’occasione utile per realizzare finalmente un Piano nazionale di ristrutturazione dell’edilizia del Paese, rendendo le città a misura d’uomo, attraverso il miglioramento dell’abitare sia delle case nuove che di quelle datate (private e pubbliche), ponendo la massima attenzione al risparmio energetico legato alla sicurezza degli impianti e all’innovazione delle abitazioni e dei fabbricati. Inoltre, potrebbe rappresentare un’occasione per quelle abitazioni che presentano eventuali lievi difformità per attuare il c.d. Decreto Salva-casa in via di approvazione.
Lo Stato deve prevedere investimenti mirati, attraverso i Ministeri competenti, mettere in campo strumenti idonei per assistere nel tempo e strutturalmente i cittadini/consumatori, a partire dalle fasce deboli e incapienti, ma anche praticamente, accompagnandoli nella scelta delle migliori soluzioni da realizzare e garantendo la correttezza e la competenza delle Aziende che eseguiranno i lavori di efficientamento, le quali potrebbero anticipare gli interventi e spalmarli sul risparmio energetico che si genera.

È indispensabile anche sensibilizzare i cittadini, con mirate campagne informative/formative, creando la cultura dello sviluppo sostenibile, fornendo gli strumenti necessari per rendere il cittadino capace di scegliere e di essere consapevole dell’importanza che riveste la ristrutturazione e la riqualificazione della propria casa, migliorando l’efficienza energetico-ambientale e innalzando il livello di sicurezza degli impianti elettrici, fondamentale per adeguare le abitazioni alle nuove esigenze dell’abitare in un pianeta sofferente.
Trasformare la casa in una casa green non è un problema dei singoli cittadini, ma una necessità sociale. Sempre più cittadini/consumatori stanno comprendendo che qualsiasi azione negativa del singolo impatta fortemente sulla collettività, sui territori e, quindi, sul bene comune. Anche il come e quanto consuma la propria casa, luogo privatissimo, ora diventa una problematica sociale che può danneggiare l’ambiente, il territorio e i suoi abitanti se non affrontato correttamente.

Proposte di soluzione

• Proporre modifiche al Codice del condominio che facilitino la realizzazione di lavori per l’efficientamento energetico e la sicurezza degli impianti
• Mettere in contatto gli amministratori di condominio con i Centri Territoriali di Assistenza per la Rigenerazione della Casa, che garantiscono anche la formazione attraverso corsi specifici per gli amministratori sul risparmio e sulla transizione energetica
• Inserire l’obbligo, da parte dei proprietari degli appartamenti, di fornire copia della Certificazione di conformità dell’impianto elettrico all’amministratore che verificherà il collegamento alla messa a terra del fabbricato
• Modificare le maggioranze necessarie per effettuare lavori che permettano la sicurezza e il risparmio energetico di tutto il fabbricato e di tutte le opere che facilitano il risparmio energetico, anche dei condomini nelle loro singole proprietà.

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.