Per BTicino l’IoT è semplicità e valorizzazione dell’immobile
«Oggi, nel settore edilizio, non conta fare più volume ma conferire maggiore valore al costruito». Comincia così l’intervista a Diego Gianetti, direttore commerciale Italia di BTicino (nella foto), pubblicata dal magazine online Tekneco, a firma di Andrea Ballocchi. Con il che, riflette il giornalista, si dimostra «una tendenza in atto nell’edilizia: meno costruzioni, sempre più ristrutturazioni».
La lunga intervista offre una visione d’insieme del mercato della domotica e dell’Internet of Things e della strategia commerciale di BTicino (che fa capo al Gruppo Legrand). Interrogato appunto sull’importanza dell’automazione domestica, Gianetti risponde che non si può più «considerarla una scommessa, perché assistiamo ad una crescente richiesta di oggetti connessi specialmente per la casa e il nostro programma Eliot lo sta a dimostrare». Il manager di BTicino spiega inoltre che l’azienda si sta indirizzando verso la semplicità d’uso e la flessibilità di applicazione. «Sono gli stessi consumatori a fornirci le indicazioni di utilizzo».
A proposito del valore che l’automazione domestica aggiunge all’immobile, Gianetti afferma che «per gli operatori immobiliari poter contare su soluzioni smart home è diventato un presupposto determinante nella collocazione sul mercato della propria offerta». D’altro canto è il cliente a richiedere la disponibilità di alcune soluzioni tecnologiche domotiche. «Chi comprerebbe oggi un’abitazione senza un’adeguata infrastruttura di rete?», chiede Gianetti.
Per Diego Gianetti la vera sfida che pone la building automation oggi e per il futuro «è la gestione dell’enorme mole di dati prodotta dagli oggetti connessi. Il tema dei big data sta creando un mercato per la gestione e la sicurezza dei dati che assumerà la stessa dimensione di quello relativo alla sicurezza delle persone».
Insomma, tra tecnologie e big data secondo Diego Gianetti è in atto una rivoluzione. «Quando entrai in BTicino nel 1999 – spiega il manager – le case si vendevano senza problemi, il problema era costruirle. Oggi il mondo si è capovolto: pensiamo alla contrazione media del mercato del 25% circa in termini di volumi registrata negli ultimi cinque anni. L’insegnamento che ne abbiamo tratto come BTicino è che non conta più fare volume, conterà sempre meno costruire case, ma lavorare sulla qualità della costruzione, sulla sua innovazione». Senza scordare il must di BTicino: «gli oggetti vanno sempre più verso una facilitazione per il cliente e per l’installatore».