La crescita inarrestabile delle rinnovabili

7 Febbraio 2025 Luca Baldin


L’Europa del New Green Deal, nonostante la crescita degli scettici, prosegue la sua strada verso la decarbonizzazione. E questa è sicuramente un’ottima notizia, specie per le future generazioni.

Se per un verso i dati raccolti dall’agenzia europea Copernicus ci dicono la temperatura media ha già superato la soglia critica di 1,5°C rispetto a quella del periodo preindustriale (e questa è una pessima notizia), per l’altro possiamo rallegrarci parzialmente col dato sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel vecchio continente che nel 2024, come testimonia Ember, un think tank attivo nel campo della transizione energetica, ha superato quella prodotta con fonti fossili.

Scopriamo quindi, con un certo sollievo, che nel 2024 nei Paesi dell’Unione europea l’eolico ha superato il gas per il secondo anno consecutivo, e che sia l’idroelettrico che il solare hanno superato l’ energia prodotta col carbone.

Questo come dato aggregato dei Paesi dell’Unione Europea; purtroppo, se guardiamo invece all’Italia scopriamo che il nostro Paese, pur vedendo una crescita complessiva delle rinnovabili, appare ancora molto legato al gas, che rimane di gran lunga la fonte principale per la produzione di energia.

Andando nel dettaglio e rimanendo al contesto europeo, vediamo che il solare conta ormai per l’11% del totale energetico continentale, mentre l’eolico ha segnato un interessante 17%. Nel loro complesso tutte le rinnovabili hanno cubato circa il 47% dell’intera energia prodotta in Europa, sfiorando la soglia psicologica del 50%, con una crescita robusta che in cinque anni ha segnato un significativo +13%.

A dominare la scena in Europa è tuttavia ancora il nucleare che, con i suoi 649 TWh è ancora la fonte energetica principale del continente.

Il dato più emblematico che descrive bene il trend in corso è tuttavia quello del carbone, crollato il meno di 15 anni da 800 TWh a soli 269; meno significativa la riduzione nel consumo di gas, tuttavia anch’essa in calo e simbolicamente superata nel 2024 dalla produzione da eolico (477TWh rispetto a 430).

In Italia, si diceva, malgrado si registri una crescita costante nell’uso delle fonti rinnovabili, permane una forte dipendenza dal Gas, che quota da solo circa il 44% dell’intero fabbisogno energetico del Paese. Solare e eolico segnano progressi, ma va detto che si fermano a risultati ancora molto al di sotto di altri Paesi del Mediterraneo, come Spagna e Grecia, che dal sole riescono a produrre oltre il 20% dell’energia necessaria, mentre l’Italia si ferma al 14%.

Molto c’è ancora quindi da fare per accelerare la transizione energetica e quindi la decarbonizzazione del nostro Paese, magari prendendo spunto dai nostri vicini di casa. Su una cosa, tuttavia l’Italia primeggia, ed è l’affrancamento dal Carbone che, quasi sicuramente, sarà totale entro il 2025, come prevede il PNIEC, grazie allo spegnimento delle ultime centrali.

    

Luca Baldin

Project Manager di Pentastudio e della piattaforma di informazione e marketing Smart Building Italia. È event manager della Fiera Smart Building Expo di Milano e Smart Building Levante di Bari. Dirige la rivista Smart Building Italia.