Smart Building: ne parla Il Sole 24 Ore

4 Aprile 2018 Smart Building Italia


Smart Building: ne parla Il Sole 24 OreSul Sole 24 Ore di ieri, 3 aprile, è stato pubblicato un articolo a firma di Luca Baldin, project manager di Smart Building Italia, intitolato Condomini nuovi, niente rogito senza fibra ottica. Titolo forte, se vogliamo, ma eloquente il giusto (ed anche veritiero nella sostanza) considerato che il tema è «uno dei provvedimenti di legge sull’edilizia meno conosciuti e più disattesi», scrive Baldin. Ovvero, la Legge 164/2014 che ha modificato nel 2014 il Testo Unico dell’edilizia (DPR 6 giugno 2001 n. 380) con l’introduzione dell’art. 135 bis.

«Il provvedimento costituisce l’anello mancante delle strategie sulla banda ultra larga e dell’agenda digitale italiana – scrive Luca Baldin – rispondendo all’esigenza di superare il cosiddetto digital divide dell’ultimo metro mediante un coinvolgimento di tutti i soggetti interessati al mondo del costruito, nella consapevolezza che soltanto la connessione in modalità FTTH (fiber to the home) permette il conseguimento dei risultati prefissati in termini di velocità della rete».

Entrata a regime il 1 luglio 2015, la norma comporta conseguenze significative in caso di inadempienza, quali non da ultimo il mancato rilascio dell’agibilità e il conseguente blocco del rogito in caso di compravendita, per giungere persino a cause risarcitorie. Ed ecco spiegato il succo del titolo dell’articolo.

Baldin ricorda inoltre che gli impianti di distribuzione dei segnali digitali dentro gli edifici sono un problema costante anche sul costruito, noto agli amministratori, compresa la quasi totale inosservanza dei regolamenti edilizi comunali che obbligano alla centralizzazione degli impianti d’antenna. «Viceversa – continua Baldin – vediamo sempre copiose le antenne sui tetti e sui balconi a cui si aggiunge il fastidio sempre più ricorrente degli operatori di tlc che nell’intento di collegare un nuovo utente moltiplicano e affastellano cavi nelle aree comuni».

Lo scoglio principale è insomma la conoscenza, delle norme come delle possibilità. Infatti, continua l’articolo: «Pochi sanno che un’operazione di aggiornamento radicale dell’impianto originario mediante la realizzazione di un impianto centralizzato multiservizio in fibra ottica, non solo è operazione il più delle volte semplice, ma è addirittura un’operazione a valore aggiunto per i proprietari dell’immobile. Un impianto multifibra (definito dalla guida CEI 306/22) offre ai proprietari molteplici vantaggi nel medio e anche nel lungo periodo. Permette di arginare l’invadenza delle telco, di centralizzare gli impianti d’antenna, predisporre l’edificio alla ricezione di tutti i servizi digitali che già oggi costituiscono elementi irrinunciabili della vita contemporanea».

Altri vantaggi dell’impianto multiservizio? L’aumento del valore nominale dell’edificio, come dimostrano già rilevazioni di mercato. «Questo anche grazie all’etichetta volontaria che il Ministero dello sviluppo economico ha recentemente varato e che viene rilasciata dal tecnico che collauda il nuovo impianto arricchendo la documentazione dell’immobile».

Per chi vuole leggersi l’articolo integrale, clicchi sulla pagina del Quotidiano Condominio del Sole 24 Ore (occorre la registrazione, gratuita).

Va infine sottolineato che l’impianto multiservizio e la norma che stabilisce il principio che tutti gli edifici di nuova costruzione e quelli ristrutturati in profondità debbano essere equipaggiati con un’infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio, costituiscono l’argomento principale dello Smart Building Roadshow che parte da Vicenza il 13 aprile prossimo nella continuazione di un’assidua attività di informazione sul territorio cominciata tre anni fa a favore dell’adozione della norma, della diffusione degli impianti multiservizio e dell’affermazione del concetto di smart building nel nostro Paese.