La fibra ottica è solo FTTH
La settimana scorsa un emendamento al Dl fiscale ha cambiato le regole del gioco in fatto di fibra ottica obbligando gli operatori a comunicare ai consumatori se la connessione arriva al cabinet oppure nell’abitazione: la parola fibra è utilizzabile solo nel caso di “pacchetti” FTTH. Lo ha scritto Cor.Com.
«L’emendamento al Dl fiscale che abolisce la fatturazione a 28 giorni, – si legge in Cor.Com – obbliga gli operatori a specificare se la fibra arriva al domicilio o solo alla centrale, in relazione appunto all’allacciamento domestico della fibra internet, quindi in sostanza se si tratti di FTTH e FTTC. La parola fibra nelle offerte potrà essere usata solo se arriva fino a casa».
Con questa decisione il legislatore ha insomma voluto insistere sul principio di trasparenza. «Sarà l’Agcom a stabilire come l’offerta in fibra ottica dovrà essere presentata al consumatore», spiega Cor.Com, che aggiunge: «Una novità che potrebbe avere impatti interessanti sugli investimenti delle telco».
Nello stesso Dl fiscale è incluso anche lo stop alla fatturazione a 28 giorni, ma solo per telefonia e pay tv. Carlo Rienzi. presidente del Codacons ha ricordato a Cor.Com che «La fatturazione a 28 giorni è costata circa 2 miliardi di euro agli utenti della telefonia, con un aggravio di spesa di circa 83 euro a famiglia. Soldi che sono stati incamerati dalle compagnie telefoniche in modo del tutto illegittimo e che ora devono essere restituiti ai consumatori, pena una valanga di azioni risarcitorie promosse dal Codacons».
«L’emendamento al Dl fiscale – conclude Cor.Com – stabilisce un indennizzo di 50 euro per i consumatori in caso di “variazione dello standard minimo” della scadenza mensile da parte dell’operatore. Somma che sarà maggiorata di un euro per ogni giorno di fatturazione illegittima. Agcom vigilerà sull’applicazione della norma, indicando agli operatori i termini per rientrare negli standard minimi, oltre i quali far scattare le sanzioni. Le sanzioni sono state alzate con il raddoppio delle somme previste che passano così da un minimo di 240 mila euro a un massimo di 5 milioni».