Riqualificazione edilizia volano per lo smart building
Uno dei presupposti della nascita di Smart Building Italia, e quindi delle manifestazioni fieristiche al SAIE e quest’anno a Milano, è l’integrazione tra i settori dell’edilizia e delle tlc come fattore per il rilancio delle costruzioni e per la valorizzazione del patrimonio immobiliare attraverso la riqualificazione edilizia e la ristrutturazione dell’esistente. Una opzione strategica che trova conferma in un articolo del magazine online Tekneco che riprende l’elaborazione dei dati Eurostat fatta dal Centro studi ImpresaLavoro.
Nel periodo 2010-2016 l’edilizia in Italia in termini di volume della produzione è crollata del 32,2%, «mentre diversi altri Paesi sono cresciuti – scrive Tekneco – Germania (+7,6%), Olanda (+6,5%), Regno Unito (+11,3%), Danimarca (+19%)». E siamo molto più sotto della media dell’area euro, per quanto negativa (-8,3%). Peggio ancora va con i permessi di costruzione concessi per edificare nuove residenze civili: qui il divario è vertiginoso, in Italia siamo a -65,7%, la media dei Paesi della Ue a 28 è -0,1%!
«Cosa fare per risollevare la situazione?», si chiede l’articolo di Tekneco, che cita la soluzione evidenziata da Aicarr, l’Associazione italiana condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione, «in occasione di un recente convegno in cui è stato segnalato che l’entrata in vigore del decreto legislativo 102/2014, che va a recepire quanto disposto dall’Ue sull’efficienza energetica, e il Winter Package sulle proposte di modifica sull’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e gli edifici a impatto quasi zero (NZEB).
Il presidente di Aicarr, Livio de Santoli, ha detto al proposito: «L’edilizia ha ancora un ruolo strategico, responsabile del 40% dei consumi e delle emissioni nazionali, un settore che in Italia rappresenta oltre il 6% dell’economia, impiega quasi due milioni di persone e un milione di imprese, per lo più piccole e piccolissime. Conseguire gli obiettivi comunitari significherebbe attivare investimenti per la riqualificazione edilizia dell’ordine di 10 miliardi all’anno fino al 2020». 40 miliardi in quattro anni. Una cifra monstre che evidenzia tutto il potenziale relativo alla riqualificazione degli immobili e più in generale del mercato dello smart building dove l’apporto della tecnologia digitale e dei dispositivi Internet of Things è un elemento fondamentale proprio nei termini dell’efficienza energetica, del risparmio ed anche del benessere degli abitanti.
«Si impone un processo di cambiamento – scrive infine Tekneco, citando Alessandro Federici di ENEA – l’edilizia italiana presenta barriere, ma anche interessanti opportunità da cogliere». Le barriere sono anche culturali, accettare il cambiamento significa aprirsi alle novità e non rifugiarsi nella nostalgia. E smart building vuol dire crescita.