Il Rinascimento edilizio di Milano

7 Maggio 2018 Smart Building Italia


Abbiamo appena preso confidenza con il nuovo skyline di Milano con i grattacieli in zona Porta Nuova, ma tra non molti anni faremo fatica a riconoscerlo. Il perché è spiegato nel rapporto di Scenari Immobiliari per Vittoria Assicurazioni presentato nel mese di aprile. All’orizzonte (è proprio il caso di dirlo) ci sono infatti oltre 40 grandi interventi di trasformazione edilizia su una superficie sviluppata di 6 milioni di metri quadrati – 2,9 nel residenziale, 1,2 nel terziario, 800 mila nel commerciale – per un investimento complessivo di quasi 21 miliardi di euro. Da sottolineare che il dato previsionale è relativo all’edificazione del “nuovo”: Milano ha, infatti, abbondanza di aree ferroviarie e industriali dismesse da riqualificare.

Il capoluogo lombardo è dunque in pieno “Rinascimento“, spiega il rapporto, soprattutto «è l’unica realtà metropolitana italiana saldamente agganciata alla ripresa economica e urbanistica dei grandi Paesi europei». Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, ha infatti commentato che «Il Rinascimento urbanistico milanese, in un Paese ancora al Medioevo (sic!), è strettamente connesso con i cambiamenti della struttura economica e culturale della città».

Certo, esistono particolari circostanze (come l’effetto Expo, per esempio) e condizioni storiche che spiegano l’effervescenza del mercato immobiliare milanese – il cui primato risiede anche nel numero delle compravendite, oltre 56 mila nel 2017 contro le 45 mila di Roma – ma la città, oltre a rappresentare il battistrada di una crescita economica costruita sul mattone, diventa la grande occasione dove il concetto di smart building può (e deve) svilupparsi compiutamente.

Come ha detto in sede di presentazione Maurizio Aloise, direttore area immobiliare di Vittoria Assicurazioni «In questa nuova Milano la domanda residenziale di qualità si unisce a quella terziaria di classe A». La ricerca degli acquirenti verte, insomma, su abitazioni ed uffici di livello superiore e, in questo ambito, il cablaggio verticale con la connessione in modalità FTTH costituisce una valorizzazione importante del costruito (come anche delle riqualificazioni).

A questo punto è lecito chiedersi se Milano sia un’isola felice – pur se il valore aggiunto dell’edilizia e delle attività immobiliari nella città metropolitana di Milano rappresenta il 15,5% della ricchezza totale, contro il 18% di Roma, il 17,7% di Torino e il 18,6% di Napoli – o se possa essere un esempio virtuoso per tutta Italia. A tal proposito Maurizio Aloise guarda oltre: «Siamo orgogliosi che il processo di miglioramento della città sia condotto da grandi player nazionali, capaci di riprendersi dopo la crisi economica. La spinta non deve interrompersi ma proseguire su settori di frontiera come la ricerca, la sanità, la qualità della vita. E, dopo Milano, la grande sfida è rilanciare Roma».