La corretta ventilazione nelle aule scolastiche

1 Ottobre 2024 Luca Baldin


A cura di ANIE CSI, Impianti a Livelli, Sgr Ventilazione Meccanica Controllata

La qualità dell’aria nelle aule scolastiche è un fattore spesso sottovalutato, ma strettamente legato alla salute e al rendimento degli studenti. Un corretto sistema di ventilazione non solo aiuta a mantenere livelli di ossigenazione ottimali, riducendo la concentrazione di CO2 e inquinanti, ma migliora anche la concentrazione e il benessere generale. In particolar modo in aree con alti livelli di inquinamento, come la Pianura Padana, garantire una corretta ventilazione può fare la differenza.

Aldo Fumi, membro del Sgr Ventilazione Meccanica Controllata di ANIE CSI, risponde ad alcune domande cruciali su come scegliere ed implementare efficacemente sistemi di ventilazione nelle scuole italiane.

Perché è importante garantire la corretta ventilazione nelle aule scolastiche?

Un adeguato ricambio d’aria in aula è essenziale per garantire corretti tassi di ossigenazione, evitare valori  eccessivi di umidità e limitare le concentrazioni di CO2 e di inquinanti esterni, un tema particolarmente attuale in alcune aree del ns. Paese, come la Pianura Padana, che registrano elevato livelli di inquinamento da microparticolato e ossidi di azoto.
In questo modo non solo si realizzano le condizioni di un ambiente più salutare e si riducono i rischi di trasmissione di virus e malattie, ma si migliora la concentrazione degli studenti e l’efficacia della didattica.

Quali caratteristiche dovrebbe avere un sistema di ventilazione destinato alle aule scolastiche?

Considerato il panorama dell’edilizia scolastica italiana, fatta in larga misura di edifici datati, nella stragrande maggioranza dei casi privi di specifiche predisposizioni, direi che un fattore da tener in considerazione sia innanzitutto la facilità di installazione, che non dovrebbe richiedere costosi ed invasivi interventi sull’edificio. Altrettanto importanti sono ovviamente la capacità di garantire adeguati ricambi d’aria in relazione al numero di studenti ed insegnanti presenti (i riferimenti storicamente usati a tal proposito sono le norme UNI 10339:1995, ora non più in vigore, ed EN 16798), e valori di emissione sonora tali da non disturbare lo svolgimento delle lezioni. La presenza di un dispositivo di controllo capace di adeguare automaticamente la ventilazione al variare della concentrazione di CO2 migliora l’efficacia e la fruibilità del sistema.

Qual è il costo indicativo di un sistema di ventilazione del tipo che ci ha descritto?

Domanda difficile, alla luce delle differenze, in termini di prestazioni (e quindi di destinazione), dotazione e, più in generale, livello di sofisticazione dei prodotti presenti sul mercato. Nel complesso, credo si possa considerare una forchetta compresa tra i 4.000 € ed i 6.000 € comprensivi di installazione, con i prodotti meno costosi più adatti ad asili e scuole primarie, le cui aule sono solitamente meno affollate e che richiedono tassi di ventilazione per alunno inferiori, quelli più costosi destinati invece a scuole secondarie di primo e secondo grado.

Come si sposa la ventilazione con gli obiettivi di sostenibilità ambientale?

Tradizionalmente il problema della ”aria pesante” in classe viene risolto aprendo le finestre. Così facendo non solo si ingenera fastidio a studenti e insegnanti, penalizzati dagli inquinanti esterni e, nella stagione invernale, dall’aria fredda immessa direttamente in ambiente, ma si spreca gran parte del calore speso per riscaldare il locale. L’adozione di sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC), equipaggiati di filtri in grado di trattenere le impurità (microparticolato, pollini, allergeni, …) presenti in atmosfera e di scambiatori di calore capaci di trasferire all’aria di rinnovo immessa in aula la gran parte (di norma oltre lo 80%), del calore presente nell’aria viziata espulsa, permette di combinare efficacia ed efficienza, limitando i consumi energetici e, con essi, l’emissione di gas serra.

Possiamo in conclusione dire che una corretta ventilazione influisce sulla salute, il comfort e l’apprendimento nelle aule scolastiche?

Assolutamente sì: l’adozione di sistemi in grado di assicurare un corretto ricambio dell’aria è senz’altro essenziale per assicurare a studenti e insegnanti un ambiente confortevole e salubre, adeguato all’efficace apprendimento ed allo svolgimento dell’attività didattica. La conferma viene dai risultati dell’indagine condotta dalla Fondazione Hume sulle scuole della regione Marche equipaggiate di VMC nel periodo della pandemia: ne emerge una riduzione del rischio di trasmissione dell’infezione compreso tra il 40% ed oltre lo 80%, a fronte di un numero di ricambi d’aria variabile da 2,4 a 6.
Quanto al comfort, abbiamo già visto come sistemi equipaggiati di scambiatori di calore efficienti permettano di immettere aria di rinnovo a temperature prossime a quella ambiente. Un ulteriore vantaggio, in presenza di climi secchi e rigidi o caldi e umidi, deriva dall’adozione di scambiatori di calore entalpici, che mantengono sostanzialmente inalterato il tasso di umidità indoor,  favorendo il benessere ed il comfort degli occupanti.

 

Luca Baldin

Project Manager di Pentastudio e della piattaforma di informazione e marketing Smart Building Italia. È event manager della Fiera Smart Building Expo di Milano e Smart Building Levante di Bari. Dirige la rivista Smart Building Italia.