Infrastruttura digitale: Confartigianato risponde
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la risposta di Direttivo nazionale Confartigianato antennisti-elettronici al nostro articolo sul completamento della rete BUL e gli impianti condominiali.
Caro Direttore,
nel merito dell’articolo pubblicato da Stefano Ferrio su Smart Building Italia dal titolo “La salvezza digitale dell’Italia passa per gli impianti condominiali”, vorremmo precisare il pensiero di Confartigianato Antennisti elettronici, partendo da una semplice considerazione:
qualsiasi attività per avere successo deve tenere conto di almeno tre fattori :
- Territorio
- Tecnologia
- Persone
Questo vale anche quando deve essere realizzata una infrastruttura digitale. Se si pensa a come si è sviluppata in questi anni la realizzazione dell’infrastruttura FTTH , viene da chiedersi se siano stati valutati questi fattori.
Consideriamo la Tecnologia : e qui vengono i primi dubbi , stendere all’interno degli edifici reti verticali con una unica fibra per utente vuol dire creare le condizioni per realizzare un monopolio, o quanto meno disattendere leggi e norme che vanno da tempo in direzione diversa. (si ricorda che dal 2002 esiste l’obbligo di infrastrutture multiservizio negli edifici a sviluppo verticale, e nel 2003 è stato ribadito il concetto di neutralità tecnologica e diritto inderogabile del cittadino nella scelta dei servizi di comunicazione elettronica senza condizionamenti di tecnologia)
Siamo il paese delle mille e una norma/legge , da tempo viene affermato, sia da noi artigiani, sia dai politici dei diversi “colori”che bisogna semplificare, ma almeno quando ci sono leggi tutto sommato chiare e facilmente applicabili andrebbero quanto meno rispettate e fatte applicare! In particolare quando per la realizzazione delle innovazioni tecnologiche sono messi a disposizione “soldi pubblici” .
Territorio: che l’Italia abbia una conformazione geografica particolare lo si sa da tempo , sulla carta si è disegnato un piano che teneva conto delle diverse aree , ma poi sembra che sia prevalso l’aspetto del ritorno economico su quello del servizio distribuito a tutti i cittadini. Riconosciamo che l’aspetto economico non può essere “trascurato” ma non può neppure costituire l’unico parametro a scapito dei “diritti” del cittadino. Un modus operandi che sembra venga accettato nel silenzio di tutti , amministrazioni pubbliche comprese, almeno all’inizio.
Persone: anche usando la miglior tecnologia (che ricordiamo è uno strumento) e operare nel miglior territorio , se non si riesce a “fare squadra”, ovvero a far lavorare al meglio tutte le persone che potrebbero essere coinvolte, il risultato rischia di essere un fallimento , o nella migliore delle ipotesi si allungano enormemente i tempi per la realizzazione con inevitabili ripercussioni per la qualità dei lavori…..
Come installatori abbiamo contatti con amministratori pubblici e amministratori di condominio,di cui molti lamentano la scarsità di dialogo con chi esegue i lavori,. sia per eventuali piccole modifiche progettuali necessarie per ottimizzare i lavori, sia per la richiesta di interventi necessari per la sistemazione di eventuali danni provocati dai “lavori”. In pratica si osserva una significativa assenza di “sinergia” tra i diversi attori e il mancato o comunque scarso coinvolgimento di attori potenzialmente utili come gli installatori artigiani del territorio.
Come se ne esce ?
La strada vecchia sembra acclarato che non porti da nessuna parte , come antennisti-elettronici di Confartigianato riteniamo che la differenza la faccia una visione d’insieme del progetto che tenga conto di tutte le risorse (persone) in campo per fornire all’utente finale una infrastruttura digitale con “effettive” ed “efficaci” caratteristiche “multi servizio”.
Artigiani preparati e abituati a relazionarsi con l’utente finale sono da sempre presenti sul territorio. Altre distribuzioni di servizi (si pensi all’energia elettrica, e al gas ) si fermano alla base dell’edificio (condominio) e la parte “interna all’edificio” è realizzata da artigiani , e non si osservano particolari difficoltà con i fornitori del servizio.
Questo non significa che non ci sia la necessità di progettisti e di tecnici preparati, ma il mercato li sta selezionando. Sicuramente il ruolo delle varie associazioni di categoria è quello di creare le condizioni per cui questa crescita professionale avvenga in modo efficace coinvolgendo i produttori per contenere il più possibile i costi della formazione/aggiornamento.
Per questo però è indispensabile che ci sia “da parte di chi gestirà il progetto” la volontà di includere gli installatori artigiani come soggetti attivi e propositivi e non come elementi da “utilizzare” per “contenere” i costi della mano d’opera.
Direttivo nazionale Confartigianato antennisti-elettronici
(C.Pavan, M. Bosticco, F. Fontana, A. Metti, F. Romanello)