Professionisti della progettazione elettrica: è questione di segnale
Il nuovo manuale di Claudio Pavan nasce da una diffusa necessità di risolvere problematiche elettroniche, e non solo elettriche, nell’installazione impiantistica. Ma può farlo solo chi ha le competenze per garantire una connessione costante e uniforme a utenti sempre online.
Ci sono libri che nascono “a furor di popolo”, tanto per usare un’espressione antica. Sono cioè libri che l’autore scrive per colmare un vuoto rilevato all’interno dell’indotto a cui si rivolge, caratterizzato da lettori in attesa di un volume dove trovare risposte a proprie necessità.
È il caso di “Impianti per le comunicazioni elettroniche” che Claudio Pavan, Presidente nazionale di Confartigianato Impianti, ha appena dato alle stampe . “Tanto per intenderci subito – racconta Claudio Pavan – la domanda di questo libro nasce innanzitutto all’interno di Albiqual, l’albo degli impiantisti elettrici ed elettronici di qualità, il cui presidente Giovanni Tonelli si è candidato sin dal primo momento a essere il suo primo e più convinto lettore”.
Con questo manuale, Pavan si propone quindi di contribuire in modo importante alla formazione di quel “professionista della progettazione elettrica” che è l’unica figura in grado di risolvere compiutamente tutte le problematiche installative del mercato attuale, contraddistinto da utenti alla ricerca, a volte “disperata”, di installatori capaci di intervenire nel modo più adeguato, funzionale e sostenibile all’interno delle proprie abitazioni. Dove ci sono luci da accendere ed elettrodomestici da utilizzare, ma anche computer che devono essere sempre in funzione grazie a connessioni internet “forti e chiare”.
“È chiaro che in questo professionista la formazione impiantistica deve essere completa, fatta cioè per integrare sul campo le competenze elettriche e quelle elettroniche – precisa il Presidente-divulgatore Pavan. – Solo in questo modo la progettualità sarà di eccellenza. Non è accettabile che nell’anno 2020 prima si installino le linee elettriche, e poi si pensi a Tv, telefonia e computer, con il risultato di migliaia di appartamenti dove il segnale non è uniforme, e dove ci sono ambienti in cui proprio non arriva”.
Il libro di Pavan rimanda non a caso a quel Decreto Legge 259 del 2003, intitolato “Codice delle comunicazioni elettroniche” che, come spesso accade in Italia, costituisce una carta di intenti esemplare per completezza e trasparenza, salvo poi essere disattesa nella pratica quotidiana. “Molto dipende dalla formazione scolastica, che negli istituti tecnici soffre ancora di carenze per quanto riguarda l’installazione elettronica – chiarisce Pavan. – Le piattaforme di ricezione del segnale hanno dei requisiti ben precisi, che vanno conosciuti nel dettaglio, magari facendo quel ripasso a cui il mio libro dedica attenzione. Occorre infatti rammentare che, quanto a trasmissione dei segnali, si parte con l’alfabeto Morse, equiparabile a un digitale-manuale, dove le dita compongono insiemi tradotti in lettere dell’alfabeto da chi riceve. Dopodiché si continua con l’analogico, dove il segnale passa così com’è, e si approda al digitale dei nostri giorni, ovvero un Morse infinitamente più rapido, dove l’algoritmo consente di tradurre gli 0 e gli 1 in un segnale definito”.
Anche questi ritorni alle origini concorrono a formare un impiantista in possesso di tutte le conoscenze tecnologiche grazie a cui risolvere le problematiche di ogni singola abitazione, a cominciare da quello cruciale delle dimensioni dell’impianto, fondamentali per la sua efficienza. “Bisogna entrare in una casa dotati di tutto il know how necessario sia per individuare e ottimizzare il migliore spazio installativo possibile – precisa Pavan – sia per applicarvi di volta in volta rame o fibra ottica, nel rispetto di una neutralità tecnologica necessaria per affrontare con la mente libera qualsiasi situazione. E poi è indispensabile che, alla fine del lavoro, si riscontri uniformità di ricezione fra tutte le prese elettriche dell’immobile, quello è il test decisivo sull’efficienza dell’impianto”.
Questo concetto della mente libera, e quindi recettiva, si affina ancora di più nel momento in cui si sviscera uno dei temi “caldi” dell’installazione, ovvero il guasto. “Per l’individuazione di un problema nell’impianto serve una specie di vocazione, lo dico per esperienza – rivela Pavan – perché ho visto tanti tecnici che già alle prime armi dimostrano una sensibilità, un intuito particolare in materia, qualcosa che li rende simili agli accordatori musicali, agli orologiai di precisione, alle rammendatrici della migliore tradizione. Io dico che bisogna simulare di essere un elettrone per capire dove si inceppa il percorso dell’energia, nel senso che si deve entrare con tutta l’immaginazione possibile dentro il sistema, simulando di farne parte come il più infinitesimale degli ingranaggi”.
Non solo la competenza indiscutibile. Occorre rilevare anche la creatività e la capacità comunicativa per capire il successo di un libro di Claudio Pavan. Qualcosa di più di un semplice manuale.
Per informazioni sul libro contattare
Albiqual – Giovanni Tonelli
info@albiqual.it
02 2159 7236