Alla fine del 2019, Google, Amazon, Apple e Zigbee Alliance si sono uniti per stabilire uno standard di connettività – Connected Home over IP – con l’obbiettivo di migliorare l’interoperabilità grazie ad un approccio open source per sviluppo e implementazione di un unificato protocollo.
Zigbee Alliance ha inoltre annunciato l’ingresso di IKEA nel suo board – che già vanta nomi quali Legrand, Samsung Smart Things, Signify e Schneider Electrics – e un piano per aprire gli standard a tutti i vendor.
Si prospetta, dunque, l’inizio di un periodo connotato da una maggiore collaborazione e apertura tra protocolli e aziende, essenziale per dare sprint all’evoluzione del settore.
Inoltre, per lo “Smart Home Consumer Survey” di Futuresource di novembre 2019, il 47% degli abitanti tra Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania possiede un dispositivo smart, fermandosi a + 33% rispetto ai dati 2018. Una crescita nel 2019 caratterizzata dall’aumento delle vendite di smart speaker e security.
Soffermandosi sugli smart speaker, inoltre, la loro accessibilità ne ha determinato il crescente successo dal lancio (2014) promuovendo il mondo della smart home ad un pubblico più ampio. Per l’”Home Audio Quarterly Tracker” di Futuresource, l’84% delle vendite di smart speaker nel 2019 è stato ad un costo inferiore ai 70 dollari: su tutti, hanno sbancato Amazon Echo Dot (22 dollari nel Black Friday), Xiaodu di Baidu e Nest Mini di Google.
Per la smart security (tra campanelli video, videocamere e serrature intelligenti) aumenta l’accessibilità grazie, ancora una volta, ai colossi come Amazon Ring, Google Nest e al footprint di Samsung.
Il futuro?
Sembra buono: secondo il report il 26% e l’11% dei clienti che oggi non possiedono un prodotto smart hanno però intenzione di investire in sicurezza intelligente e smart speaker entro il prossimo anno, facendo raggiungere un CAGR globale del 22% tra il 2019 e il 2023. Futuresource ha rilevato che il 50% dei consumatori ha dichiarato che il costo dei prodotti è elevato e il 29% ha sottolineato la mancanza di casi d’uso efficaci, come motivi per non acquistare nel 2019, in calo rispettivamente dal 55% e il 38% nel 2018. Ma le preoccupazioni su sicurezza e la privacy dei prodotti smart sono rimaste le stesse nell’ultimo anno.
I player del settore? Dovranno essere in grado di rispondere al mercato presentando un’offerta di smart home capace di garantire privacy e sicurezza dei clienti, possibilmente grazie ad una featuring tra vendor di dispositivi smart home, grande attenzione alle questioni dell’ambito privacy e regolamentazione efficace.