Consigli di lettura sotto l’ombrellone/2

18 Agosto 2023 Luca Baldin


Per questo secondo “consiglio di lettura” rivolto a tutti voi che state comodamente sdraiati sotto l’ombrellone, ho scelto un libro con una visione più ampia rispetto a quello della scorsa settima (G. Dall’O – A. Galante, Abitare sostenibile, Il Mulino 2023 ndr), se vogliamo meno settoriale, ma in grado di spalancare gli occhi sul contesto entro il quale operano anche (mi verrebbe da dire “soprattutto”, ma non voglio essere tacciato di egocentrismo) gli addetti ai lavori nel campo delle nuove tecnologie.

L’iperspecializzazione a cui siamo ormai abituati, al punto da aver bisogno di “system integrator” in grado di mettere insieme i pezzi (pensateci, la cosa è un po’ buffa…), ci porta infatti il più delle volte a perdere di vista il contesto entro il quale operiamo, dandoci l’illusione di essere noi stessi e il nostro ambito operativo un mondo autosufficiente.

Annalisa Corrado, ingegnere ed ecologista, assieme a Rossella Muroni, sociologa ed esperta di sostenibilità ambientale, ci spiegano nel loro libro “Nessi e connessi” (Il Saggiatore, 2023), che semplicemente così non è. Proprio come lasciava intuire Edward Lorenz nel 1961 con la sua celebre teoria della farfalla (“Il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”), ogni azione, anche la più piccola, in questa “meravigliosa astronave” che è il pianeta Terra, è connessa al tutto e i “nessi e connessi” sono talvolta evidenti, altri subdoli, ma sempre presenti.

Come addetti ai lavori (perché tutti noi siamo addetti ai lavori del cambiamento in atto), essere consapevoli del nostro ruolo in un quadro complessivo in rapido mutamento, è molto importante e, in fondo, ha anche a che fare con la nostra autostima e con la rivalutazione di molti mestieri, anche tecnici, scioccamente svalutati e sicuramente da rivalutare.

E questo ha anche a che fare con quanto scrive Ilaria Capua nella prefazione del libro, quando afferma: “credo che i nostri nonni certe cose non le potevano sapere, credo che i nostri genitori abbiano avuto qualche barlume di conoscenza sui danni collaterali per l’ambiente di alcune politiche e forse hanno avuto poca sensibilità per indagare e occuparsene. Penso che noi abbiamo l’obbligo di agire perché abbiamo strumenti, dati, informazioni, e soprattutto consapevolezza che se continuiamo così, non si andrà avanti ma indietro”.

E poiché chi scrive avrebbe il desiderio di andare avanti e non indietro, mi sembra straordinariamente eloquente l’incipit scelto in apertura dell’introduzione dell’indimenticato Alex Langer, che recita: “non basteranno la paura della catastrofe ecologica, o i primi infarti e collassi della nostra civiltà. Ci vorrà una spinta positiva”. E’ questo atteggiamento “positivo” che trasuda dalle pagine di questo libro, la costante consapevolezza che cambiare è possibile e che siamo in fondo ancora in tempo, se solo lo vogliamo, e che ogni azione dei singoli è tanto importante quanto la spinta, necessaria, che viene dalle istituzioni, che hanno e devono svolgere un ruolo guida. Come ha fatto la Comunità Europea approvando il “Green New Deal” e tutti i provvedimenti che a cascata stanno arrivando e investiranno le nostre vite, le nostre abitudini e anche il nostro lavoro. Ragion per cui, con chiarezza, le autrici ci ricordano che il tema della sostenibilità non è da “anime belle”, ma impatta contemporaneamente su ambiente, economia e sociale. Quindi riguarda tutti.

Il libro è, in fondo, un inno alla positività, ovvero alla capacità di guardare al futuro con fiducia, trasformando il cambiamento in opportunità, senza la paura del nuovo che paralizza e fa tornare indietro. Occorre, insomma, ricordare sempre le parole di Papa Francesco, che di fronte al dramma del Covid e ai rivolgimenti geopolitici che ne hanno fatto seguito, ha affermato visionariamente che “peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”.

L’invito del libro è quindi quello di fare sempre connessioni, non pensare mai che alle nostre azioni non corrispondano conseguenze per noi stessi, per gli altri e soprattutto per i nostri figli e nipoti, a cui abbiamo il dovere morale di dare delle risposte in merito al loro futuro.

Buona lettura

Luca Baldin

Project Manager di Pentastudio e della piattaforma di informazione e marketing Smart Building Italia. È event manager della Fiera Smart Building Expo di Milano e Smart Building Levante di Bari. Dirige la rivista Smart Building Italia.