Il rosario di Giorgetti
Di qui ad un anno il Governo si troverà nell’esigenza di delineare la strategia Italia alla decarbonizzazione del patrimonio edilizio nazionale. Un bel rompicapo per chi dovrà stabilire quali incentivi privilegiare in presenza di una coperta inevitabilmente corta.
Tutti gli addetti ai lavori sono concordi nel ritenere che solo la presenza di incentivi potrà convincere gli italiani ad investire ancora sui propri immobili, ma su quali ancora ci si divide. Un’opinione che sta conquistando posizioni è che si debba uscire dalla logica fin qui adottata di premiare le dotazioni degli edifici e che si debba passare a premiare il reale miglioramento delle prestazioni energetiche, il che si ottiene non sulla base di calcoli teorici (come la determinazione degli APE), ma sulla base di precise misurazioni pre e post intervento migliorativo; e questo implica una dotazione di infrastrutture digitali oggi in gran parte assenti negli edifici italiani. Evidenziato il punto di debolezza della proposta (a cui si potrebbe tuttavia porre rimedio in modo abbastanza indolore), resta il fatto, non trascurabile, che questo approccio permetterebbe peraltro di graduare la premialità anche in base ai tempi di ritorno dell’investimento e quindi con una progressività che costituisce pur sempre un principio costituzionale.
Ma sarà tutto davvero così intimamente legato al rosario che il buon Ministro Giorgetti riuscirà a snocciolare?
Probabilmente no, perché malgrado tutto sembri impantanato nella palude dei veti incrociati, qualche cosa si muove, perché il mercato, come sempre, ha le antenne più lunghe della politica e gambe più leste.
È interessante quindi rilevare che società come Harley&Dikkisnon, leader nel settore della riqualificazione immobiliare, abbia studiato e proponga una nuova metodologia per la creazione e valorizzazione dei crediti di carbonio basata sul calcolo e la verifica delle emissioni di CO2 evitate in atmosfera grazie agli interventi di riqualificazione immobiliare. Come dire, il mercato della riqualificazione immobiliare in chiave energetica potrebbe non vivere di soli incentivi, ma costituire un nuovo potenziale mercato win win tra chi risparmia e chi consuma energia.
Frutto dell’esperienza più che ventennale della società sul mercato della valorizzazione degli edifici esistenti, la nuova metodologia proposta da Harley&Dikkinson è stata sviluppata con Ecosostenibile.eu e già validata da RINA, gruppo multinazionale di certificazione, e ora sarà al centro di un contratto di ricerca stretto con il Politecnico di Milano, che ne studierà l’applicazione per garantire la credibilità e l’efficacia nel mercato.
La metodologia di Harley&Dikkinson si basa su elementi di trasparenza quali la misurazione puntuale del dato, il monitoraggio continuo delle performance di progetto, la verifica dei benefici conseguiti e la loro certificazione svolta da soggetto terzo indipendente.
Un approccio innovativo, quindi, e una metodologia affidabile e scientificamente validata per la misurazione e la verifica dei crediti di carbonio, che può stimolare l’intera filiera verso l’adozione di modelli innovativi e sostenibili e può costituire una valida alternativa, o un’integrazione potente ai benefit fiscali nel percorso che ci condurrà, Dio volendo, al 2050.
Questo approccio si propone di aprire nuove strade per la riduzione dell’impatto ambientale nel settore, attraverso la diffusione e la condivisione di metodi di progettazione ed esecuzione dei lavori innovativi. Grazie al monitoraggio continuo delle prestazioni energetiche degli edifici vengono infatti garantiti e verificati gli impatti generati. Il tutto a vantaggio delle imprese della filiera, professionisti, comunità locali e committenti.
Con la nuova metodologia viene infatti quantificato il risparmio energetico che si ottiene mediante la riqualificazione edilizia. Il processo di misurazione si estende per un periodo significativo, normalmente 12 mesi, al termine del quale i crediti di carbonio possono essere certificati e venduti sul mercato per un massimo di 10 anni. Grazie alla partnership con RINA viene garantita la correttezza e la verificabilità delle riduzioni di emissioni, che vengono quindi convertite in crediti di carbonio. I crediti vengono acquistati direttamente da Harley&Dikkinson dalla filiera edilizia, dalle PMI, dai condominii o dai singoli proprietari di immobili, per poi essere offerti sul mercato volontario. In tal modo, non solo si protegge l’ambiente ma si offre anche un vantaggio economico diretto ai proprietari, abbattendo le rate dei finanziamenti per le ristrutturazioni.
Ogni credito generato viene dotato di un codice univoco e registrato su un Registro Pubblico che ne garantisce l’autenticità e la tracciabilità.
Un approccio innovativo, centrato sul supporto finanziario ai processi di decarbonizzazione che può costituire un altro granello, non certo l’unico, ma molto interessante da aggiungere al rosario del Ministro Giorgetti. Insomma, probabilmente non vivremo di soli sussidi e occorre guardare con attenzione a ciò che sta avvenendo nel mercato.