Io ballo da sola
Deloitte ci informa che per raggiungere gli obiettivi della direttiva europea sulle case green all’Italia serviranno circa mille miliardi e che ciò costituisce una opportunità a condizione che il Paese sappia fare sistema. Parallelamente Cresme ci informa che il tasso di ristrutturazioni dopo l’impennata del Superbonus sta tornando ai livelli del 2019, mentre l’Europa ci sprona a raddoppiare quel tasso che non riesce a superare un misero e totalmente insufficiente 0,8% annuo sul totale del costruito, che disegna uno scenario temporale di non meno di cent’anni per il raggiungimento di un obiettivo che viceversa dista da noi un quarto di secolo.
In un clima del genere è paradossale che qualcuno approcci ancora al mercato pensando di fare tutto da sé, ricordando il film di Bernardo Bertolucci del 1996 “io ballo dal sola”.
E parlo di realtà di ogni dimensione, dal momento che questa sindrome di onnipotenza riguarda grandi e piccoli, dai colossi multinazionali alle piccole imprese di installazione, tutti allegramente convinti di bastare a sé stessi, in una meravigliosa “Allegria di naufragi”, come avrebbe scritto il grande Ungaretti.
Verrebbe voglia qualche vota di svegliare le nostre belle addormentare più che con un bacio del principe azzurro, con un sonoro ceffone: svegliatevi, che diamine!
Prima che sia troppo tardi.
Solo un approccio coeso e di sistema può trasformare quello che costituisce un rischio per il sistema Paese (oltre il 50% della ricchezza delle famiglie è rappresentato da beni immobiliari) in una opportunità di sviluppo e le tecnologie ci insegano che solo l’integrazione e, quindi, la collaborazione, può portare a risultati apprezzabili.
Eppure, abbiamo ancora a che fare con realtà che approcciano al mercato con velleità monopoliste, che propongono a tecnici sprovveduti sistemi proprietari, che disdegnano di dare il proprio contributo a qualsiasi momento collettivo volto a costruire collettivamente quel mercato che oggi fatica evidentemente a svilupparsi.
Tutti pronti poi a piangere le classiche lacrime di coccodrillo.
Esistono fasi diverse nel sistema mercato, quelle precompetitive – i cui tutti i soggetti collaborano a crearlo quel mercato – e quella competitiva, che viene soltanto dopo. È incredibile che qualcuno ancora non l’abbia capito e quanti danni faccia all’intera filiera.