Le proposte di The European House Ambrosetti in materia di smart building

14 Maggio 2024 Luca Baldin


Si è tenuta a Roma lo scorso 7 maggio una presentazione pubblica dell’ultima edizione aggiornata del Rapporto Strategico sull’economia degli “smart building”.

In quell’occasione il prestigioso centro di ricerca è andato oltre l’aggiornamento dei dati e si è spinto in alcune proposte di linee guida rivolte al mondo della politica e dei decisori per accelerare il processo di innovazione del patrimonio edilizio esistente, in linea con quanto richiesto dalla direttiva europea sulle Case Green.

Sulla base di quanto analizzato, Studio Ambrosetti indica tre ambiti strategici fodamentali

Il primo, forse il più scontato, anche se tutt’altro che banale, è quello di studiare una revisione del sistema di incentivi, andato letteralmente in tilt a causa delle note vicissitudini del Superbonus. La Community Smart Building di TEHA ritiene perciò urgente una revisione del sistema di incentivi con un approccio tuttavia olistico, ovvero che permetta di valorizzare e includere tutte le componenti che rendono smart un edificio, legate sia all’organismo edilizio esterno che a quello interno.  Gli incentivi, infatti, costituiscono una conditio sine qua non per favorire gli interventi da parte di cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni, in una logica di cofinanziamento pubblico-privato, che è l’unica possibile per raggiungere gli obiettivi sfidanti posti dall’EPBD.

Il secondo suggerimento riguarda l’introduzione di un “Libretto della casa” a valenza legale riconosciuto da tutti gli stakeholder connessi al settore residenziale. Una sorta di carta d’identità dell’immobile e un diario delle modifiche che lo riguardano nel proprio ciclo di vita. Non dissimile ad una sorta di libretto di uso e manutenzione di un’automobile, a garanzia del proprietario, ma anche delle parti terze che hanno a che fare con quell’immobile. Si tratta di un’evoluzione di proposte già sentite (e penso ad esempio al libretto d’impianto elettrico proposto da Prosiel) che ne allargano il raggio d’azione. Secondo TEHA questo libretto dovrebbe:

  • Essere rilasciato da un esperto qualificato e certificato
  • Certificare e tenere traccia di tutti gli interventi effettuati negli edifici, sia di nuova costruzione sia in via di ristrutturazione o riqualificazione energetica
  • Garantire una mappatura delle tecnologie smart disponibili, aggiornata annualmente e coordinata con gli incentivi disponibili
  • Indicare i benefici attesi in termini di risparmio energetico, economico e di riduzione delle emissioni, nonché i benefici legati alla salute e al comfort
  • Contenere informazioni sul potenziale sostegno finanziario e tecnico
  • Mettere a norma per mettere a reddito: valorizzare dal punto di vista monetario gli interventi smart che permettono la messa a norma digitale dell’edificio

 Il terzo ed ultimo ambito strategico su cui TEHA suggerisce opportunamente di intervenire è il rafforzamento e, in qualche caso, la costruzione ex novo di quelle competenze necessarie alle filiere industriali delle tecnologie dell’Edificio Intelligente. Sul tema formazione e competenze, la Smart Building Community ha identificato alcune linee d’azione concrete, tra le quali le principali sono:

  • Sviluppare nuovi programmi di formazione in materia di Smart Building, attraverso esperienze pratiche e con chiari risultati di apprendimento, in termini di qualifiche professionali, a supporto di tutti gli operatori della filiera estesa.
  • Creare un cluster nazionale sulle tecnologie degli Edifici Intelligenti e istituire in questo contesto un centro di competenza e di trasferimento tecnologico che colleghi sistema della ricerca e mondo delle imprese, dove è possibile consultare online i corsi disponibili.
  • Rendere obbligatoria la formazione nel caso di grandi appalti pubblici di riqualificazione edilizia, istituendo ad esempio una clausola condizionata alle competenze in tema di riqualificazione smart.

Oltre a un lavoro sulle competenze mancanti e quindi da “costruire”, è necessario anche rafforzare i sistemi di formazione già esistenti potenziando i programmi formativi attraverso curricula dedicati al settore degli Smart Building, incentivando la collaborazione tra aziende e ITS attraverso tirocini mirati a sviluppare le competenze necessarie alla filiera e istituendo percorsi di formazione dedicati alle competenze informatiche necessarie per la gestione di un Edificio Intelligente.

Tre ambiti di intervento rispetto ai quali è difficile non essere d’accordo, segnalando solo che sulla formazione e certificazione delle competenze l’ambizione a costituire “cluster” nazionali destinati ad accentrare le competenze, sembra di non semplice realizzazione.

Luca Baldin

Project Manager di Pentastudio e della piattaforma di informazione e marketing Smart Building Italia. È event manager della Fiera Smart Building Expo di Milano e Smart Building Levante di Bari. Dirige la rivista Smart Building Italia.