Non perdiamo la Bussola!

2 Febbraio 2025 Luca Baldin


Dopo averne tanto discusso – con sostenitori e detrattori attenti ad affilare le armi – finalmente l’Unione Europea si accinge a rendere attuativo il piano Draghi per la competitività e lo fa attraverso la nuova “Bussola della competitività” messa a punto dalla Commissione presieduta da Ursula Von der Leyen.  Si tratta della prima importante iniziativa di questo mandato che dovrebbe fornire un quadro strategico utile ad orientare il lavoro della Commissione.

L’obiettivo della Bussola è, infatti, portare velocemente l’Europa ad essere uno dei luoghi per eccellenza in cui si sviluppano e commercializzano le nuove tecnologie, i nuovi servizi e i prodotti green del futuro, diventando al contempo il primo continente neutrale dal punto di vista climatico.

Protagonista di questo processo è il Digital Networks Act, che ha il preciso obiettivo di potenziare le infrastrutture digitali, un ambito in cui l’Europa ha segnato il passo e che rischia di tagliarla fuori dai processi di innovazione più spinti. Il Digital Networks Act punta, quindi, a rivedere e migliorare le infrastrutture esistenti, con un focus particolare sulla riduzione dei costi di conformità e degli oneri normativi che spesso ostacolano lo sviluppo delle telecomunicazioni nei Paesi europei.

La “Bussola” si concentra quindi su alcuni punti fondamentali, che sono la realizzazione delle nuove reti Tlc idonee a supportare le tecnologie emergenti come l’IA e l’IoT; la semplificazione burocratica e normativa per snellire e velocizzare la fase autorizzativa senza compromettere sicurezza ed affidabilità; l’incentivazione delle partnership pubblico-private.

Oltre alle infrastrutture, il Digital Networks Act si occupa anche di cybersecurity, ovvero di una delle sfide più rilevanti della società contemporanea, affrontando i temi sensibili della gestione dei dati, della sicurezza delle reti e delle garanzie per la privacy degli utenti.

In linea con le strategie sul Green Deal, la “Bussola” europea pone anche la questione della sostenibilità delle reti e della loro efficienza; tema divenuto di grande attualità nel momento in cui è emersa l’emergenza energetica legata allo sviluppo dei Data Center.

L’obiettivo di fondo di questo nuovo strumento europeo è senza dubbio quello rimediare rapidamente ai molti errori fatti nel recente passato e, quindi, di ridurre progressivamente fino ad azzerare la dipendenza del vecchio continente da risorse allocate altrove al fine di garantire sicurezza e stabilità.

Non a caso nel riprendere i punti chiave del Rapporto Draghi sulla competitività, ovvero “innovazione, decarbonizzazione e sicurezza”, la Bussola di Ursula Von der Leyen si presenta come un’ideale percorso virtuoso, delineando nuovi partenariati commerciali come chiave della sicurezza; la creazione di un habitat ideale per lo sviluppo di start-up e la leadership industriale in settori in forte crescita; ed infine, col  Clean Industrial Deal, la definizione di un approccio alla decarbonizzazione orientato alla competitività e in grado di offrire una risposta efficace al tema del caro prezzi nel campo energetico.

Un approccio quindi “pragmatico”, come richiesto da molte parti, che strizza l’occhio alla neutralità tecnologica ma che non smentisce, anzi, ribadisce l’orientamento green del continente e lo pone come condizione non negoziabile di ogni possibile sviluppo.

Luca Baldin

Project Manager di Pentastudio e della piattaforma di informazione e marketing Smart Building Italia. È event manager della Fiera Smart Building Expo di Milano e Smart Building Levante di Bari. Dirige la rivista Smart Building Italia.