Parola d’ordine: fare sistema
Nel breve volgere di pochi giorni ho assistito ai lavori dell’ultima tappa del Prosiel Tour a Roma (che ho anche moderato), del Convegno annuale di FME la Federazione Nazionale Grossisti Distributori Materiale Elettrico a Milano ed infine al KNX Day a Verona.
Credo di poter affermare che dai tre eventi un osservatore come il sottoscritto ha potuto trarre qualche indicazione sicuramente utile per comprendere cosa sta succedendo nel mercato della home and building automation e più in generale nel campo della transizione digitale ed energetica del patrimonio edilizio, basato, come tutti sanno, sulla sua elettrificazione.
Le convergenze tra i tre eventi, infatti, sono state veramente molte e per certi versi sorprendenti, dal momento che, certamente, i relatori non si erano parlati prima, con dei rimbalzi che sono sembrati al sottoscritto quasi ricercati.
Al Prosiel Tour, che ha scelto la sala Capranichetta dell’hotel Nazionale in Piazza Montecitorio, con l’obiettivo dichiarato – e in buona parte raggiunto – di coinvolgere la politica, strappando persino la promessa di costituire un tavolo interministeriale di confronto sui temi della transizione energetica e della sicurezza elettrica, ha fatto sicuramente eco l’affermazione del Prof. Carnevale Maffè al convegno FME, secondo il quale “il cliente indiretto più importante del mercato del materiale elettrico è sempre più la politica”. In perfetta armonia, il KNX Day a Verona ha chiuso il trittico affidando l’apertura dei lavori all’Eurodeputato Paolo Borchia, membro della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia, al quale è stato chiesto senza mezzi termini dal presidente Massimo Valerii che cosa ci si dovesse attendere dalla politica in merito all’applicazione del’EPBD4.
Insomma, dopo aver sicuramente inciampato malamente in occasione del Superbonus, con la derubricazione dei BACS ad interventi trainati, gli attori dell’elettrico e dell’elettronico sembrano aver capito la lezione e la necessità di farsi sentire a Roma e, magari, anche a Bruxelles.
Ma perché secondo Carnevale Maffè, ma è il parere anche di Lorenzo Bellicini Direttore del CRESME, è proprio la politica l’attore chiave del sistema?
Le ragioni sono molteplici, ma tutte indicano con chiarezza che saranno proprio le decisioni strategiche della politica a guidare nei prossimi anni il mercato. Un mercato che, visto in prospettiva, non può che suscitare un certo ottimismo, vista la mole di investimenti che sicuramente verranno messi in campo per dare attuazione alla transizione energetica, ma che, come ha rilevato sempre Maffè, ha una sola incognita, che è proprio l’azione politica. Un’azione che può dar vita ad un processo virtuoso che ci porti, per esempio, a ridurre il gap col resto del mondo in termini di costi dell’energia, ma che, nel peggiore dei casi, potrebbe anche creare turbolenze pericolose, come quelle generate da provvedimenti incentivanti mal congeniati e in grado di generare fenomeni deleteri come ripetuti stop and go o processi inflattivi fuori controllo che certamente sono in grado di fare molto male alle aziende sane e, quindi, all’intero comparto.
Ecco perché è assolutamente necessario – com’è emerso con forza da tutti e tre gli eventi – che il sistema sappia fare squadra, sappia parlare con una voce sola, specie nei prossimi mesi, quando la politica si troverà nella difficile situazione di dover definire la strategia italiana per l’applicazione della EPBD4. Far arrivare, in questa circostanza, segnali contraddittori o confusi, potrebbe essere quell’unico fattore, citato da Carnevale Maffè, in grado di mettere a rischio un mercato che può fare forza su una congiuntura sicuramente positiva.