Superare il gap tecnologico degli Hotel italiani per competere a livello globale

11 Gennaio 2025 Luca Baldin


A Bari un’area Hotel 4.0 a BTM, dal 26 al 28 febbraio

L’Italia è un Paese ad altissima vocazione turistica, è cosa nota. Il settore produce circa il 13% del PIL nazionale e occupa quasi 4,2 milioni di lavoratori, ovvero circa il 15% dell’intera forza lavoro nazionale; eppure, si colloca in Europa per numero di arrivi sempre dietro la Francia ed ora anche alla Spagna, mentre a livello globale viene superata da Stati Uniti e Cina. A pesare sono diversi fattori, uno è senza dubbio il sistema farraginoso e inefficiente di promozione del “prodotto Italia”, frammentato nelle azioni delle singole Regioni, ma non di meno è da rilevare anche un certo “invecchiamento” dell’offerta, con strutture ricettive obsolete ed inadeguate a contrastare la concorrenza.

Nonostante l’Italia sia un paese all’avanguardia in molti ambiti, gli hotel italiani faticano, infatti, a tenere il passo con le nuove tecnologie, specie quelle che migliorano l’efficienza energetica e i servizi offerti ai clienti. Questa arretratezza non solo influisce sulla competitività delle strutture, ma ha anche un impatto significativo sull’esperienza degli ospiti e sulla sostenibilità ambientale, temi ai quali una clientela sempre più esigente dimostra grande sensibilità.

Uno dei principali problemi è la mancanza di investimenti in infrastrutture tecnologiche. Molti hotel, soprattutto quelli di piccole e medie dimensioni, si trovano a operare con sistemi obsoleti che non consentono di ottimizzare i consumi energetici. Ad esempio, l’illuminazione tradizionale e i sistemi di riscaldamento e raffreddamento non sono gestiti in modo intelligente, portando a sprechi significativi.

Un altro ambito in cui molti Hotel italiani sono rimasti indietro è la digitalizzazione dei servizi. Molti ospiti si aspettano ormai un’esperienza fluida e personalizzata durante il loro soggiorno, che può essere raggiunta attraverso l’uso di app e piattaforme digitali attraverso le quali godere al meglio sia dei servizi dell’hotel che del territorio. La possibilità di effettuare il check-in online, di controllare i servizi in camera tramite smartphone o di ricevere assistenza tramite chatbot sono solo alcune delle innovazioni che potrebbero migliorare l’esperienza del cliente. Tuttavia, molti hotel non hanno ancora adottato queste soluzioni, perdendo così opportunità di fidelizzazione e soddisfazione del cliente.

Un altro aspetto cruciale, si diceva, è l’efficienza energetica. L’adozione di tecnologie per l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili, come i pannelli solari, e l’utilizzo di impianti a basso consumo e a zero emissioni, come le pompe di calore, possono non solo contribuire a ridurre i costi energetici e a migliorare l’impatto ambientale delle strutture, ma anche influire in modo determinante sull’immagine che una struttura ricettiva da di sé, dimostrandosi attenta alla salvaguardia di quel territorio su cui opera, aumentando la propria competitività.

Ovviamente non è soltanto una questione di tecnologie, ma anche di qualità del personale occupato, problema salito alla ribalta soprattutto dopo la pandemia del 2020, dal momento che l’interazione uomo-macchina è sempre più importante per assicurare qualità ed efficienza dell’esperienza. Soltanto un personale ben formato, infatti, è in grado di utilizzare le tecnologie a disposizione per offrire un’esperienza memorabile agli ospiti.

Questi ed altri saranno i temi che verranno affrontati dal 26 al 28 febbraio a BTM, la grande fiera sul turismo che si terrà alla Fiera del Levanti a Bari, dove l’area Hotel 4.0 curata da Smart Building Italia proporrà soluzioni tecnologiche d’avanguardia agli operatori del settore, nel tentativo di facilitare il recupero del terreno perduto.

Luca Baldin

Project Manager di Pentastudio e della piattaforma di informazione e marketing Smart Building Italia. È event manager della Fiera Smart Building Expo di Milano e Smart Building Levante di Bari. Dirige la rivista Smart Building Italia.