A Vicenza presentati i progetti delle prime comunità energetiche
Realizzate da società private con l’aiuto di finanziamenti pubblici, le tre comunità energetiche saranno operative in quartieri popolosi della città
Se esiste un settore della transizione energetica dove è essenziale cogliere i segnali che vengono dal territorio, sicuramente è quello delle comunità energetiche. Fortemente sponsorizzata dall’Unione Europea, ancora oggetto di ritardi legislativi e procedurali in Italia, la condivisione in ambito locale dell’energia autoprodotta da fonti rinnovabili comincia a farsi strada anche nei Comuni italiani. Un esempio ci arriva da Vicenza dove è notizia recente la presentazione di tre studi di fattibilità per la realizzazione delle prime comunità energetiche nel capoluogo veneto.
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I quartieri coinvolti
I progetti sono stati elaborati in seguito ad un bando del Comune di Vicenza e portano la firma di tre distinte società: Ceress, City Green Light e Keplero. Comunità energetiche che diventeranno operative in quartieri popolosi della città, ovvero Laghetto, Bertesinella e la zona del Mercato Nuovo. In particolare, come sottolineato dal Comune, tutti e tre i progetti hanno l’obiettivo di rendere gruppi di consumatori pubblici e privati capaci di generare sistemi energetici resilienti, in grado di utilizzare le risorse rinnovabili disponibili a livello locale, destinandole all’autoconsumo collettivo.
“Proseguire su questa strada”
“La risposta al bando da parte di ben tre società esperte di temi ambientali, energetici e di sostenibilità – si legge nel comunicato dell’amministrazione comunale – ci incoraggia a proseguire nell’innovativa strada di realizzare le prime comunità energetiche cittadine con l’obiettivo di generare benefici economici, ambientali e sociali per i propri membri e il territorio, attraverso la riduzione dei consumi energetici e l’aumento della produzione di energia rinnovabile”.
I prossimi passi
Dopo la presentazione dei progetti per la realizzazione delle tre comunità energetiche, nelle prossime settimane l’amministrazione comunale organizzerà un incontro con un supporter pubblico per analizzare le proposte presentate, operazione peraltro facilitata dai molti elementi già specificati nella documentazione. Nella stessa sede verranno definiti i successivi step del percorso realizzativo, che fra l’altro potrà usufruire di finanziamenti pubblici, in particolare le risorse messe a disposizione dalla Regione.
Le caratteristiche dei progetti
In particolare, i tre studi di fattibilità presentati contengono elementi come la stima del numero delle utenze potenzialmente attivabili a seguito della costituzione della comunità energetica, nonché l’indicazione di soluzioni impiantistiche o gestionali innovative e di colonnine di ricarica elettrica per auto o moto. Ed ancora, gli studi prendono in considerazione le nuove prospettive occupazionali, espresse come numero di addetti previsto per le comunità energetiche, oltre che indicare gli interventi di efficientamento energetico sul patrimonio edilizio pubblico. In relazione a quest’ultimo punto, il Comune ha già comunicato la disponibilità “dei tetti delle scuole o delle palestre per l’installazione degli impianti fotovoltaici, per l’abbattimento dei consumi propri e di chi aderisce alla comunità”.