Gli investimenti globali sulle rinnovabili crescono, ma non abbastanza
L’Italia guadagna una posizione nella classifica RECAI relativa alle migliori nazioni per attrattività degli investimenti e opportunità di sviluppo nelle rinnovabili
Milleottocento miliardi di dollari destinati nel 2023 ad investimenti nell’energia green, dei quali 660 miliardi per le fonti rinnovabili, possono far parlare di un anno record? La risposta è sicuramente affermativa, eppure gli stessi numeri, nell’ottica della lotta contro il cambiamento climatico, non inducono affatto all’ottimismo… A ricordarcelo è un report realizzato da EY e denominato “Renewable Energy Country Attractiveness Index”, meglio noto con l’acronimo RECAI.
Accelerare la transizione
Giunto alla sua 63° edizione, il RECAI classifica le prime 40 nazioni al mondo per attrattività degli investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili. E nel suo rilascio più recente, oltre all’aggiornamento della graduatoria, non passa inosservato quello che rappresenta un vero e proprio avvertimento: “È necessario accelerare sul percorso della transizione energetica in quanto gli investimenti realizzati rimangono al di sotto del livello necessario per raggiungere l’obiettivo stabilito nella COP28 di triplicare la capacità globale di energia rinnovabile entro il 2030”.
Per quanto riguarda la classifica RECAI, va segnalato il progresso dell’Italia che migliora di una posizione. Il nostro Paese si colloca al 13° posto in virtù dei circa 3,7 GW complessivi dei nuovi impianti rinnovabili installati nel primo semestre di quest’anno. In particolare, quasi il 90% delle nuove installazioni, con potenza complessiva pari a 3,3 GW, va attribuito al comparto fotovoltaico, seguito dall’eolico, con circa 360 MW, da bioenergie e idroelettrico, che insieme coprono circa 20 MW. Inoltre, il confronto tra il primo semestre 2023 e 2024 evidenzia un importante incremento della nuova potenza installata da fonti rinnovabili, pari a un +41%.
Stati Uniti sempre leader
Spostando l’attenzione alla situazione globale, la graduatoria RECAI conferma la prima posizione degli Stati Uniti, che però adesso sono seguiti dalla Cina e non più dalla Germania, scivolata al terzo posto. Nelle posizioni successive si trovano nell’ordine Francia e Australia (stabili rispetto alla precedente edizione del rapporto), Regno Unito (che migliora di un posto), India (una posizione più indietro), Danimarca, Canada e Giappone (tutti Paesi in progresso nella graduatoria).
Giacomo Chiavari, EY Energy Strategy & Transactions Europe West Leader, spiega che “l’Italia ha fatto progressi significativi nel settore delle rinnovabili, ma questo slancio deve continuare e intensificarsi. Con i nuovi decreti FER X e FER 2, abbiamo l’opportunità di accelerare sul percorso della transizione energetica e di avvicinarci agli obiettivi prefissati a livello nazionale. Ma per farlo, sarà necessario non solo aumentare il numero di installazioni, ma anche sfruttare le opportunità tecnologiche”. EY guarda poi con favore al decreto sulle CER (Comunità energetiche rinnovabili), con il quale si è contribuito a rafforzare la diffusione di rinnovabili di piccola taglia e quindi il posizionamento dell’Italia nel ranking.