Il Superbonus diventerà Ecobonus ma sarà disponibile solo per le famiglie meno abbienti
Nell’ambito della rimodulazione del PNRR, il governo rifinanzierà la maxi agevolazione che però sarà disponibile solo per le famiglie a basso reddito
Rieccoci qui a parlare di Superbonus, peraltro argomento che non deve mai annoiare gli addetti ai lavori dell’edilizia considerato il ritorno economico ed occupazionale ricevuto dal settore proprio grazie alla maxi agevolazione fiscale. Ritorniamo ad occuparcene perché, notizia recentissima, dopo tanto parlar male del Superbonus – soprattutto per via delle truffe e del suo effetto sui conti pubblici – il governo ha invece deciso un rilancio per certi versi clamoroso, con l’agevolazione che potrebbe tornare pienamente disponibile nei prossimi due anni ma soltanto per una platea ristretta di cittadini. Ma andiamo con ordine…
Cabina di regia del governo
L’ufficialità della svolta, perché di questo si tratta, la si è avuta al termine della cosiddetta cabina di regia del governo svoltasi al termine di luglio. Una riunione durante la quale Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, ha appunto presentato le modifiche al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Modifiche rese necessarie, soprattutto, per i rilievi mossi dai piani alti dell’Unione Europea, il principale erogatore delle risorse economiche. Ebbene, nel documento di 152 pagine presentato a Palazzo Chigi – nel quale sono indicati tagli e spostamenti dei fondi dal PNRR al piano europeo RepowerEu – rispunta, come detto, il Superbonus, sebbene non sia mai nominato!
Nel comunicato stampa di Palazzo Chigi, infatti, si sottolinea come “uno dei punti più qualificanti del Piano REPowerEU riguarda l’Ecobonus, dedicato espressamente alle abitazioni private. Attraverso lo strumento tradizionale della detrazione fiscale, ma con alcune importanti e sostanziali correzioni, la nuova misura del Piano andrà in supporto delle famiglie a basso reddito, in passato rimaste escluse dagli interventi di efficientamento delle abitazioni”. Per quanto riguarda le risorse economiche a disposizione, viene precisato che “la dotazione del provvedimento è di 4 miliardi di euro e si basa sulle consuete detrazioni fiscali, ma, a differenza del passato, con vincoli stingenti che le renderanno disponibili solo le fasce a basso reddito”.
I punti che restano da chiarire
Ecobonus, quindi, e non Superbonus, ma tutto lascia pensare che si tratti solo di un cambio di nome ad un’agevolazione il cui meccanismo di funzionamento rimarrà sostanzialmente analogo. Al momento, però, non ci sono altre informazioni disponibili, né tantomeno un testo di legge, e questo lascia in sospeso varie questioni. La prima è il lasso di tempo nel quale verranno distribuiti i soldi a disposizione. Il governo sembrerebbe orientato ad un “due più due”, ovvero ripartire equamente i 4 miliardi fra 2024 e 2025. Altra questione è quella della percentuale del recupero fiscale, che potrebbe non tornare all’originario 110% ma essere limitata al 100%.
Ma il punto interrogativo più grande riguarda il modo con cui verranno individuate le famiglie a basso reddito che saranno beneficiarie del nuovo Ecobonus. L’ipotesi più accreditata è che a fare da spartiacque ci sarà l’ISEE (acronimo di Indicatore Situazione Economica Equivalente), con un possibile limite, tutto da verificare, di 15mila euro oltre il quale non sarebbe possibile accedere all’agevolazione. Infine, preoccupa molto il passaggio nel quale si parla di “vincoli stringenti”. C’è infatti il rischio di ulteriori attestazioni che i richiedenti saranno chiamati a produrre oltre alla pila di documenti già necessari per accedere al Superbonus.