Incentivi per le Comunità Energetiche, sono attivi i portali del GSE

19 Aprile 2024 Marco Ventimiglia


Da aprile è possibile l’invio delle richieste per beneficiare dei contributi a favore delle CER e delle configurazioni di autoconsumo

Siamo ancora agli inizi, e lo dimostra il fatto che quando si parla di CER è opportuno premettere che si tratta dell’acronimo di Comunità Energetiche Rinnovabili. Una precisazione necessaria, perché la platea di coloro che non conoscono l’argomento è tuttora vastissima. Siamo agli inizi, è vero, però è arrivato il tempo delle decisioni importanti, come ha appena sottolineato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.

Il responsabile del MASE ha parlato durante un incontro pubblico a Perugia, intervenendo a “InsiemEnergia”, pressoché in contemporanea con l’inizio di un altro evento, questa volta sul Web. Infatti, dal pomeriggio dell’8 aprile sono entrati in funzione i portali del GSE per accedere agli incentivi sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. Questo significa che è ora possibile l’invio delle richieste per beneficiare dei contributi a favore delle CER e delle configurazioni di autoconsumo. “È il passo – ha affermato il ministro Pichetto – che attendevano tante imprese, amministrazioni e gruppi di cittadini. Ora parte, a tutti gli effetti, la svolta delle CER”.

Due tipologie di incentivo

In tema di contributo per l’avvio delle CER si parla al plurale perché sono previste due tipologie di incentivo. La prima consiste in una tariffa incentivante sull’energia prodotta da fonte rinnovabile e autoconsumata virtualmente nei vent’anni successivi all’entrata in servizio dell’impianto. L’agevolazione viene finanziata con una dotazione complessiva di 3,5 miliardi di euro, derivante da un prelievo sulla bolletta elettrica pagata da tutti i consumatori. Con queste risorse si riuscirà a “coprire” una potenza complessiva installata nelle CER pari a circa 5 GW, con la possibilità di accedere all’incentivo fino a tutto il 2027.

La tariffa incentivante viene però riconosciuta soltanto ai progetti di CER medio/piccole, con una potenza massima del singolo impianto, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 MW. Inoltre, la tariffa è compresa tra i 60 e i 120 euro al megawattora, a seconda della taglia dell’impianto e del valore di mercato dell’energia. Ed ancora, per gli impianti fotovoltaici è prevista un’ulteriore maggiorazione fino a 10 euro al megawattora in relazione al collocamento geografico. In pratica, maggiore è l’insolazione del territorio minore il contributo, ovvero 4 euro in più al megawattora per le regioni del Centro, 10 euro per quelle del Nord.

A favore dei Comuni più piccoli

L’altra tipologia di incentivo disponibile per le Comunità Energetiche consiste nel riconoscimento di un contributo a fondo perduto per la realizzazione, ma con un’importante limitazione: possono riceverlo soltanto gli impianti che vengono installati in territori dei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Il contributo può arrivare a coprire fino al 40% dell’investimento ed è finanziato con le risorse provenienti dal PNRR, per un ammontare di 2,2 miliardi di euro. La potenza complessiva agevolabile, fino alla metà del 2026, è pari a 2 GW. Ulteriore importante elemento da segnalare, il contributo a fondo perduto è cumulabile con l’incentivo in tariffa.

“Le Comunità energetiche – ha sottolineato il ministro Pichetto – rappresentano una risposta di sistema per un approvvigionamento energetico che sia sicuro e sostenibile. Il nostro decreto sulle CER può quindi aprire delle grandi opportunità di crescita sostenibile nel nostro Paese, specie in quei piccoli Comuni che si trovano a dover fare i conti con il delicato problema dello spopolamento”.

Marco Ventimiglia

61 anni, dal 1989 giornalista professionista de l'Unità dove ha ricoperto vari ruoli dapprima nella redazione sportiva e poi in quella economica. Esperto di nuove tecnologie, ha realizzato per anni il supplemento Unità Multimedia e curato il Canale Tecnologia su Internet. Negli ultimi anni realizza sul Web articoli sulla transizione energetica, la mobilità elettrica, il rinnovamento del patrimonio immobiliare, oltre che dare conto delle evoluzioni politiche e normative in materia.