Qual è l’impatto ambientale dei pannelli fotovoltaici
Quanto pesa il ciclo di vita dei pannelli fotovoltaici? Circa il 95% del pannello viene poi riutilizzato successivamente
La maggior parte dei pannelli solari oggi sono realizzati in Cina, paese che, nel 2020, ad esempio, ha prodotto ben il 70% dei pannelli solari a livello mondiale.
La realizzazione di un modulo solare è un processo suddiviso in diverse fasi: la prima consiste nella fabbricazione del silicio, a cui fa seguito la stampa del circuito elettrico e successivamente il collegamento delle celle fotovoltaiche.
Fasi che necessitano di una importante quantità di energia, soprattutto per quanto riguarda la fusione del vetro e la cristallizzazione del silicio.
Inoltre, l’energia utilizzata per produrre pannelli solari viene sempre più da energie rinnovabili e i processi di produzione di pannelli solari si evolvono anno per anno e sono sempre più efficienti e consumano sempre meno energia.
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Un pannello solare dura dai 25 ai 30 anni, periodo dopo il quale questi pannelli possono comunque continuare a funzionare e successivamente venire riciclati.
Ciò significa considerare la varie componenti di essi, dall’alluminio che costituisce il telaio, al vetro, che rappresenta tra il 75 e l’80% del pannello, passando per le celle fotovoltaiche composte da silicio, la pellicola di plastica e le connessioni in rame e argento. Pertanto, una volta separate le componenti e smistate, vengono inviate al proprio canale di riciclo, al punto che circa il 95% del pannello viene poi riutilizzato successivamente.
E la carbon footprint, e cioè le emissioni dirette e indirette di gas serra prodotte da un’attività? Per calcolare quella di un pannello fotovoltaico vanno considerate tutte le emissioni di gas serra emesse nella fabbricazione, nel trasporto e persino quanta elettricità produce e quando viene riciclato.
Si stima che, considerando l’intera durata di un pannello solare, un kWh prodotto da un pannello fotovoltaico su un tetto emette in media 0,053 kg di anidride carbonica.
