Il processo di elettrificazione del patrimonio edilizio: c’è un tema infrastrutturale da affrontare
Sulla spinta delle Direttive europee, negli ultimi anni, anche l’Italia ha intrapreso un ambizioso percorso di elettrificazione del proprio patrimonio edilizio, un passo fondamentale verso la sostenibilità e la transizione energetica, che progressivamente dovrebbe portare all’azzeramento dei consumi da fonti fossili, in primis il gas. Il vettore elettrico, infatti, costituisce il fattore chiave per poter raggiungere gli obiettivi sfidanti di un continente a zero emissioni nel 2050.
Il processo di elettrificazione, infatti, non solo porta a ridurre le emissioni di gas clima alteranti, ma anche, attraverso l’abbinamento a sistemi di building automation, a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, rendendoli più moderni e funzionali. Tuttavia, perché questo processo possa compiersi ci sono sfide significative da affrontare e che sono rimaste spesso al di fuori del dibattito in corso, come ad esempio l’inadeguatezza delle colonne montanti elettriche e la loro pericolosità.
Le colonne montanti, che trasportano l’energia elettrica all’interno degli edifici e la distribuiscono nelle singole unità abitative, sono infatti spesso obsolete e non progettate per gestire i carichi elettrici richiesti dalle moderne tecnologie. Molti edifici, soprattutto quelli più datati, presentano impianti elettrici che non sono stati aggiornati per decenni. Questo rappresenta un pericolo per la sicurezza degli occupanti, con rischi elevati di cortocircuiti, surriscaldamenti e incendi dei quali, come si evince da un recente studio commissionata da Federazione ANIE, gli italiani non sembrano assolutamente essere consapevoli.
Colonne montanti obsolete possono inoltre limitare la capacità di integrazione di nuove tecnologie anche se gli impianti di automazione, attraverso una gestione intelligente e ottimale dei carichi, possono in parte gestire il problema. Grazie all’automazione degli utilizzi è infatti possibile evitare carichi contemporanei, diversamente non sostenibili dalla rete interna agli edifici.
Tornando però al tema della sicurezza e per fornire alle abitazioni la potenza necessaria richiesta dalla transizione energetica, l’elettrificazione del patrimonio edilizio italiano deve necessariamente includere un piano di ammodernamento delle infrastrutture, sia quelle pubbliche, che quelle private. Investire nella sostituzione e nell’adeguamento di questi impianti è cruciale per garantire un utilizzo sicuro ed efficiente dell’energia e aggiornare l’infrastruttura dati FTH (Fiber To the Home). Le normative vigenti, come il Decreto Ministeriale 37/2008, stabiliscono requisiti minimi per la sicurezza degli impianti elettrici, ma è fondamentale che vengano applicate in modo rigoroso.
La Norma CEI 64-8, giunta alla sua nona edizione nel 2024, stabilisce i requisiti per la progettazione, l’installazione e la verifica degli impianti elettrici a bassa tensione, garantendo sicurezza e funzionalità adeguate all’uso previsto. Questa norma rappresenta il riferimento principale per l’esecuzione a regola d’arte degli impianti elettrici, come richiesto dalla Legge 186/68 e dal DM 37/08 sulla sicurezza degli impianti tecnici negli edifici.
La nona edizione introduce diverse novità, tra cui:
- Aggiornamento delle definizioni: per allinearsi alle normative internazionali e alle evoluzioni tecnologiche.
- Revisione delle prescrizioni di sicurezza: con un nuovo approccio focalizzato sulle misure di protezione da adottare.
- Introduzione di un capitolo sui servizi di emergenza: che dettaglia le misure per garantire la sicurezza in situazioni critiche.
La Guida CEI 64-53, pubblicata nel maggio 2024, si focalizza sugli impianti elettrici a bassa tensione in ambienti residenziali. Questa guida integra la Norma CEI 64-8, fornendo indicazioni specifiche per l’integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici residenziali. Tiene conto delle innovazioni introdotte dalla nona edizione della Norma CEI 64-8 e delle evoluzioni normative e tecnologiche, come gli impianti di autoproduzione energetica, le infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, gli impianti di comunicazione elettronica e i sistemi di automazione domestica. In particolare, la Guida CEI 64-53 offre esempi applicativi dettagliati per impianti in abitazioni, conformi ai tre livelli di prestazione definiti nel Capitolo 37 della Norma CEI 64-8, e include ampi allegati relativi agli impianti tecnologici.
Infine, non possiamo non nominare la Guida CEI 64- 61 (Linee guida per l’ammodernamento delle colonne montanti dei condomini e indicazioni per la messa in opera degli impianti di servizi aggiuntivi) predisposta proprio per la bonifica dei montanti.
Certamente cambiamenti di questa portata richiedono sostegni e incentivazioni pubbliche. Al riguardo, ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, nel 2019, consapevole della problematica, aveva promosso un progetto sperimentale finanziato dai fondi appositamente accantonati dai gestori per il rifacimento delle colonne montanti elettriche condominiali. Un progetto importante che non ha ottenuto l’attenzione che meritava e che oggi, forse, andrebbe riproposto.
Nel quadro complessivo del processo di elettrificazione in atto e della ricaduta sugli edifici e le loro infrastrutture non si può nemmeno trascurare la crescente diffusione delle auto elettriche o ibride plug in. Con l’aumento delle vendite di queste tipologie di veicoli, la necessità di infrastrutture di ricarica adeguate è diventata una priorità e quelle domestiche rappresentano probabilmente il fattore chiave, anche nell’ottica di un’integrazione auto-edificio-rete a cui propende la tecnologia “vehicle to grid”. Le colonne montanti obsolete, infatti, possono ostacolare l’installazione di punti di ricarica, limitando così la diffusione delle auto elettriche e la transizione verso una mobilità più sostenibile.
Anche, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede investimenti significativi per la transizione energetica e la digitalizzazione del patrimonio edilizio. Fondi che possono essere utilizzati per finanziare interventi di ammodernamento degli impianti elettrici, rendendo gli edifici più sicuri e pronti ad affrontare le sfide del futuro, mettendo in atto una sinergia tra pubblico e privato che sarà fondamentale nei prossimi anni per realizzare questi obiettivi.