Smart Building e CER: un legame indissolubile
La nuova frontiera dell’energia si chiama CER, Comunità Energetica Rinnovabile. Si tratta di un approccio del tutto nuovo a un tema maturo, quello dell’approvvigionamento energetico. Ma si tratta anche di una trasformazione epocale, che finora aveva visto pochi punti di produzione (le centrali) e molti punti di distribuzione (gli utenti finali) collegati gli uni agli altri da migliaia di chilometri di cavi. La CER stravolge questo teorema, e mira a delocalizzare la produzione e ad avvicinarla agli utenti finali. Come? Puntando sull’autoproduzione in loco e sull’autoconsumo.
Detta così sembra l’uovo di Colombo, ma in realtà il sistema, basandosi sulla rete esistente, necessita di sofisticati sistemi di monitoraggio e controllo, anche per ottenere i migliori risultati, che si hanno quando autoproduzione e autoconsumo coincidono temporalmente.
E qui entra in gioco l’edificio e la sua infrastruttura digitale, oltre che energetica, dal momento che per misurare servono dati e che, non a caso, si parla sempre più frequentemente di “Digital Energy”.
Negli ultimi anni, il concetto di smart building ha guadagnato sempre più attenzione nel panorama della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica. Questi edifici, infatti, attraverso sistemi di automazione e controllo riescono a produrre sensibili miglioramenti delle performance energetiche, ma anche a creare ambienti più confortevoli e sicuri per gli occupanti. È tuttavia proprio nell’integrazione col concetto di CER che possono esprimere al meglio, sviluppando sinergie tra edifici diversi, utenti diversi e produttori di energia green diversi.
Le CER, lo ricordiamo, sono infatti gruppi di soggetti, sia privati che pubblici, situati in una specifica area geografica (nell’ambito della cabina elettrica primaria, che generalmente serve dai 25 ai 30 mila abitanti), che si uniscono per produrre, consumare e scambiare energia rinnovabile. Questa forma di cooperazione, non solo promuove l’uso di fonti di energia sostenibili, ma permette anche di ottimizzare i costi e gestire in modo più efficiente i consumi energetici. All’interno di questo contesto, gli smart building possono quindi giocare un ruolo cruciale, fungendo da centri di produzione, accumulo e consumo di energia rinnovabile.
Il punto di forza è dato dal fatto che gli smart building sono per definizione dotati di tecnologie di monitoraggio e gestione dell’energia in tempo reale, che consentono di adattare i consumi in base alla disponibilità di energia prodotta localmente da fonti rinnovabili, come il solare o l’eolico, che hanno notoriamente la caratteristica di essere intermittenti. Questi edifici possono quindi accumulare energia durante i periodi di sovrapproduzione e rilasciarla durante i picchi di domanda, contribuendo a stabilizzare l’intera rete energetica locale. Inoltre, grazie a sistemi di automazione avanzata, possono ottimizzare il funzionamento di impianti di climatizzazione, illuminazione e altri servizi in modo da ridurre al minimo gli sprechi energetici e di allineare temporalmente, il più possibile, produzione e consumo.
Ma c’è un altro aspetto, spesso sottovalutato, che esalta il rapporto tra gli edifici smart, i loro occupanti e la Comunità Energetica Rinnovabile, ed è l’interazione sociale e comunitaria che queste iniziative possono stimolare. Infatti, gli smart building possono fungere da hub per sensibilizzare gli occupanti e la comunità circostante sull’importanza della sostenibilità energetica. Attivando programmi di coinvolgimento, come ad esempio la condivisione dei dati di consumo e produzione energetica, è infatti possibile educare le persone a scelte più consapevoli e responsabili, con un impatto molto elevato.
Il rapporto tra smart building e CER rappresenta, quindi, una reale opportunità per accelerare la transizione energetica verso un modello più sostenibile. Investire in edifici intelligenti all’interno di comunità energetiche rinnovabili, non solo può portare a significativi risparmi economici, ma contribuisce anche alla creazione di un ambiente urbano più resiliente e sostenibile, in grado di soddisfare le esigenze delle generazioni future. Lavorando insieme, queste due forze possono cambiare radicalmente il panorama energetico e architettonico delle nostre città, rendendole più vivibili e sostenibili.
Senza il connubio Smart Building e CER non sarà mai possibile raggiungere davvero l’obiettivo emissioni zero per tutta la vita utile degli edifici.