Ciro D’Antuono

14 Luglio 2023 Ilaria Rebecchi


Spazio ad un altro progettista testimonial del Roadshow Smart Building Italia 2023, in questo caso della tappa di Rovereto (Tn). La parola all’Ing. Ciro D’Antuono.

 

  • A quale tappa del roadshow ha partecipato e come definirebbe in breve la sua esperienza?

-Ho partecipato alla tappa di Rovereto e l’esperienza maturata la definirei arricchente dal punto di vista professionale.

 

  • Cosa ha appreso e approfondito?

– Ho appreso dell’esistenza di diverse aziende italiane fortemente proiettate al futuro, che vi sono normative nazionali che inseguono questi rapidi cambiamenti e purtroppo si constata nella realtà il mancato recepimento di suddette normative a livello locale, vedi ad esempio il decreto fibra ottica (DLgs 33/2016), che saranno necessarie per traghettare l’Italia verso questi cambiamenti nuove figure tecniche altamente specializzate che abbiano competenze tecniche trasversali e che siano da collegamento tra i diversi mondi dell’ingegneria (meccanico, elettrico e civile) a tutti i livelli (vedi anche operatori specializzati). Ho trovato, inoltre, interessante e approfondirò quanto prima le opportunità che le comunità energetiche potranno offrire a tutti i cittadini. Ho appreso che sarà sempre più necessario fare rete sia come aziende che come liberi professionisti per offrire sempre più servizi adeguati ai tempi che viviamo.

 

  • Come reputa sia lo scenario degli edifici smart in connessione alla tecnologia e all’innovazione? 

– Che cosa mi posso aspettare da un edificio in cui gli impianti in esso presenti sono gestiti in maniera integrata ed automatizzata, attraverso l’adozione di una infrastruttura di supervisione e controllo degli impianti stessi, al fine di massimizzare il risparmio energetico, in comfort e la sicurezza degli occupanti, e garantendo inoltre l’integrazione con il sistema elettrico di cui il building fa parte? Uno scenario in continua evoluzione e spero che questa evoluzione sia recepita dalla maggioranza degli italiani. Logicamente tutto dipenderà dai bisogni che si verranno a creare: penso ad esempio a tutti i cappotti (sistema passivo) che abbiamo realizzato negli edifici grazie al Super Bonus; a mio parere sarà necessario rendere quelle case “intelligenti” con ad esempio un controllo dei sistemi di aerazione e riscaldamento/raffrescamento, altrimenti il risparmio sulla spesa energetica che tutti si attenderanno sarà inferiore a quello previsto e con il paradossale rischio di creazione di muffe, ecc.

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.