Il futuro in città. Coima e Siemens per Gioia22
Nel cuore del quartiere di Porta Nuova, simbolo del volto più innovativo e avveniristico del capoluogo lombardo, oggi sorge Gioia22, l’evoluzione smart degli edifici ad uso direzionale
Il progetto ha preso il via dopo l’acquisizione dell’edificio che ospitava l’ex-sede INPS di Via Melchiorre Gioia 22 da parte di Coima SGR, piattaforma leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali italiani e internazionali. Fra i progetti più importanti, la società ha co-investito, co-sviluppato e gestisce il progetto Porta Nuova a Milano, uno dei più prestigiosi piani di riqualificazione urbana d’Europa che include anche il building al centro di questa storia di successo.
Da ieri a oggi
La collaborazione con Siemens
Il controllo invece del thermal-load utilizza le sonde meteo e le sonde di irraggiamento in modo tale da muovere le schermature interne e utilizzare il carico termico generato dal sole in caso si debbano scaldare gli ambienti o di schermarne gli effetti in caso si debbano raffrescare i locali. Quando una persona esce dalla stanza, ad esempio, l’algoritmo di thermal-load porta a spegnere le luci e le oscuranti si mettono in posizione tale da garantire l’ingresso del caldo o del fresco o la schermatura, in base alla stagione.
Uno smart building sintesi di efficienza energetica e sostenibilità
Un altro elemento che fa di Gioia22 un building intelligente ed efficiente è l’impianto fotovoltaico – anch’esso integrato e gestito da Desigo CC – da subito evidente osservando l’edificio dall’esterno. L’impianto è costituito complessivamente da 3.000 pannelli fotovoltaici e ricopre gran parte della facciata, risultando integrato nella stessa, che garantisce vetrate di altezza di 3 metri e permette agli utenti dei piani ufficio di godere della massima visibilità verso l’esterno.
Grazie all’introduzione delle più efficaci best practice di edilizia sostenibile, Gioia22 è il più grande edificio italiano Nearly Zero Energy Consumption Building. Sono i dati a confermarlo, come spiega Stefano Corbella, Sustainability Officer di Coima: “i pannelli fotovoltaici, insieme all’utilizzo di acqua di falda, oggi consentono una riduzione del fabbisogno energetico del 75% rispetto alle più recenti torri direzionali presenti a Milano. Messo a confronto con l’edificio precedente, le emissioni di anidride carbonica si sono addirittura ridotte di 2.260 tonnellate all’anno, un assorbimento di CO2 attribuibile a circa 10 ettari di bosco (circa 4.500 alberi). L’energia che produciamo grazie al nostro sistema fotovoltaico sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di 306 abitazioni”.