La Città della Gioia di Roma
Il progetto vincitore del concorso indetto a suo tempo per la progettazione del Masterplan per la trasformazione dell’Area dell’Ex Fiera di Roma è stato sviluppato da ACPV Architects, ARUP, Asset e P’arcnouveau.
Si chiama La Città della Gioia e prevede una pianificazione innovativa di rigenerazione urbana i cui benefici si estendono su tutto il quartiere circostante.
Il progetto va inoltre a ridurre il tessuto urbano rappresentando una nuova centralità: la rigenerazione dell’Ex Fiera diventa quindi viatico per il cambiamento dell’area che ha come focus la componente ambientale e sociale nella definizione di nuovi spazi urbani nella riqualificazione di quelli pre-esistenti.
Il disegno dà vita a un modello insediativo inclusivo, pedonale, attrattivo e capace di raccordare le differenti realtà cittadine con una progettazione che declina la dimensione territoriale di via C. Colombo verso quella intima su via Dell’Arcadia, da viale di Tor Marancia a via dei Georgofili.
La Città della Gioia sviluppa la pianificazione della città nell’obiettivo di costruire una città a misura di bambino, dove i più giovani possano sentirsi protagonisti del loro ambiente. Una “città” in cui gli spazi possano anche favorire la cura e il benessere, lo scambio e l’inclusione.
“Per poter restituire alla collettività un luogo abbandonato da anni, in questo progetto, abbiamo lavorato sul senso di comunità e di appartenenza. Il masterplan e le linee guida giocano un ruolo cruciale nel far sì che i futuri residenti e quelli dei quartieri limitrofi possano avere accesso a tutti i servizi di cui hanno bisogno”, ha affermato il celebre architetto Antonio Citterio, Founder di ACPV Architects.
Patricia Viel, CEO di ACPV Architects:
“Il progetto guarda alle energie latenti della città e, attraverso un disegno urbano pensato con precisi obiettivi, le fa diventare strumenti etici del progetto. La Città della Gioia restituisce un senso e uno scopo a una grande porzione urbana di Roma, rendendo lo spazio pubblico una esperienza educativa, inclusiva e intergenerazionale”.