Trudo Vertical Forest a Eindhoven
Opera di Stefano Boeri Architetti in tema di architettura della biodiversità, la Trudo Vertical Forest applica per la prima volta il modello del Bosco Verticale all’edilizia sociale.
È stata ideata per accogliere un’utenza con basso reddito – tra cui giovani professionisti e studenti – e ospita appartamenti ad affitto calmierato ma dall’elevata qualità abitativa.
La grande sfida della crisi ambientale con l’urgente necessità di alloggi accessibili nelle città contemporanee.
La Trudo Vertical Forest parte del piano di rinnovamento urbano per “Strijp-S” – piano di recupero e sviluppo che interessa l’area precedentemente appartenente all’azienda elettronica Philips, presenza identitaria determinante della zona, un tempo completamente chiusa alla città ma che sta diventando un nuovo polo creativo di Eindhoven – genera all’interno dell’ambiente metropolitano un nuovo habitat verde per lo sviluppo della biodiversità, un vero e proprio ecosistema alimentato dalla compresenza di oltre 70 specie vegetali differenti, in grado di contrastare l’inquinamento atmosferico, assorbendo CO2 e polveri sottili, sviluppando il modello sperimentato per la prima volta a Milano e giunto oggi in Olanda in un’espressione di un nuovo paradigma di progetto, nel quale la vegetazione e la natura vivente vengono considerati elementi costitutivi – e non più solo ornamentali – del linguaggio architettonico.
L’edificio ospita in 19 piani e 125 unità adibite a social housing, flessibili per venire incontro a future necessità di accorpamento e capaci di definire nuovi standard abitativi per il settore. Ogni appartamento prevede in una metratura contenuta e calibrata sul tipo di utenza a cui viene destinato (meno di 50 mq), disponendo però dell’estensione spaziale offerta da terrazzi di oltre più di 4 mq e dal micro-ambiente naturale formato dalla presenza su ciascuno di 1 albero e 20 cespugli.
Nel complesso, la torre residenziale della Trudo Vertical Forest ospita sull’insieme delle sue quattro facciate, sviluppate per un’altitudine di 75 metri, ben 135 alberi di varie specie, a cui si aggiungono circa 5.200 tra arbusti e piante di più piccolo taglio e altra vegetazione, per un totale di circa 8.500 piante.
Le facciate verdi dell’edificio forniscono una soluzione d’impatto dall’effetto isola di calore. Il sistema idrico è poi circolare: l’acqua piovana viene raccolta e immagazzinata in 4 serbatoi da 20.000 litri sotto l’edificio e riutilizzata per l’irrigazione dei vari vasi.
La progettazione
La Trudo Vertical Forest mira ad un abbattimento dei costi di costruzione e manutenzione, venendo incontro alle esigenze della tipologia di social housing, grazie all’utilizzo di tecnologie costruttive di prefabbricazione e più in generale l’ottimizzazione delle risorse legate al progetto e alla realizzazione dell’edificio.
La struttura principale è costituita da moduli prefabbricati in calcestruzzo ed elementi lavorati in situ, mentre il disegno del verde di facciata sfrutta la combinazione di sei tipologie di vasi, diversi per dimensione e forma, specificamente progettati per ospitare piante differenti, che permettono una grande varietà nel design, nonché un’importante riduzione dei costi e dei tempi di costruzione.
Per gli aspetti legati al progetto della componente vegetale della Trudo Vertical Forest, Stefano Boeri Architetti si è avvalso della consulenza tecnica di un team di esperti e botanici, che in questo caso ha lavorato a stretto contatto con lo studio DuPré Groenprojecten di Helmond e con il vivaio Van den Berk di Sint-Oedenrode. La manutenzione dell’intero complesso, comprese le piante, è collettiva e gestita direttamente dal committente Sint Trudo.
L’obiettivo
La Trudo Vertical Forest rappresenta il raggiungimento di un vero e proprio traguardo: rendendo la tipologia del Bosco Verticale accessibile a tutti, anche a inquilini con basso reddito, il progetto dimostra come vivere a contatto con gli alberi e il verde non è una prerogativa esclusiva, ma può anzi diventare una scelta possibile per cittadini con background economici molto diversi. La Trudo Vertical Forest riesce a garantire un’elevata qualità, per la flessibilità degli spazi interni e il loro rapporto con spazi aperti, in un edificio con un costo di costruzione notevolmente ridotto. Il progetto non si limita a modificare il paesaggio urbano, ma mira a definire nuovi standard abitativi per il social housing e rispondere, così, a problematiche ambientali e abitative.
Fonte: Stefano Boeri Architetti