Operativo il nuovo Bonus per l’installazione domestica delle colonnine di ricarica
Da luglio privati e condomini possono prenotare sull’apposita piattaforma informatica il contributo che copre l’80% delle spese fino a un massimo di 1.500 euro
Pur non essendo accompagnato da squilli di tromba e annunci roboanti, quasi che lo Stato abbia paura a spendere i propri soldi, il cosiddetto Bonus colonnine, dedicato a coprire una buona parte dei costi sostenuti dai privati per dotarsi di un impianto di ricarica per un veicolo elettrico, è ormai operativo da qualche settimana per quanto riguarda le spese che vengono sostenute nel corso del corrente anno.
Dall’8 di luglio, infatti, persone fisiche e condomini possono prenotarsi per ricevere il Bonus tramite l’apposita piattaforma informatica. Un’operatività, quella del portale dedicato, che fa seguito alla pubblicazione avvenuta lo scorso 12 giugno da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del decreto contenente le “Disposizioni procedurali, per l’annualità 2024, in materia di contributi per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di potenza standard per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica da parte di utenti domestici”.
Stanziati 20 milioni di euro
Per quanto riguarda i contenuti del decreto, il Bonus di quest’anno ricalca come impianto quello dei due anni precedenti, però con una sostanziale differenza quantitativa. Infatti, sono 20 i milioni di euro disponibili per “coprire” l’acquisto e la messa in posa delle infrastrutture domestiche di ricarica elettrica a fronte della cifra doppia che era stata stanziata sia nel 2022 che nel 2023. Il contributo erogabile è pari all’80% del prezzo di acquisto e posa di colonnine elettriche o wallbox, nel limite massimo di 1.500 euro per persona fisica richiedente e fino a 8mila euro nel caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali.
Relativamente alla tipologia delle spese sostenute che sono ammissibili al contributo, il MIMIT le suddivide in tre categorie:
- l’acquisto e la messa in opera di infrastrutture di ricarica, comprese, se necessarie, quelle per l’installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio;
- le spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi;
- i costi per la connessione alla rete elettrica, tramite attivazione di un nuovo Pod (Point of delivery).
Le caratteristiche delle colonnine
L’articolo 5 del decreto indica invece le caratteristiche che devono avere le infrastrutture di ricarica. Quest’ultime dovranno essere acquistate e installate, essere nuove di fabbrica e di potenza standard, nonché “venire collocate nel territorio italiano e in aree nella piena disponibilità dei soggetti beneficiari”. Inoltre, le infrastrutture di ricarica dovranno essere “realizzate secondo regola d’arte ed essere dotate di dichiarazione di conformità”.
Infine, nel provvedimento del MIMIT viene precisato che per le persone fisiche è richiesto che le infrastrutture siano esclusivamente ad uso privato e non accessibili al pubblico. Invece nel caso di posa in opera sulle parti comuni degli edifici condominiali è richiesto che le infrastrutture di ricarica vengano “destinate all’utilizzo collettivo da parte dei condòmini e non accessibili al pubblico”.