Lo SMART READINESS nella nuova direttiva EPDB

20 Marzo 2024 Dario Ridolfi


La bozza della direttiva Direttiva EPDB (Energy Performance of Buildings Directive), che si attende sarà approvata a marzo 2024, prevede un capitolo dedicato allo Smart Readiness of Buildings.

In particolare, viene prevista che la Commissione dovrà adottare misure atte ad implementare un sistema facoltativo comune per valutare la “prontezza” degli edifici ad essere intelligenti.

La valutazione si dovrà basare sull’analisi delle capacità di un immobile di adattare le proprie funzioni alle esigenze dell’occupante in modo responsivo, non solo dal punto di vista energetico, ma anche per la qualità e vivibilità del sistema edificio impianti.

Il sistema definirà quindi:

Le prossime tappe per implementare lo SRI

Si prevede che entro il 31 giugno 2026 dovrà essere prodotta una relazione in seno alla Commissione europea per l’attuazione dello SMART READINESS INDICATOR sulla base di test nazionali e progetti dedicati.

Si prevede poi l’attuazione entro giugno 2027 partendo dall’applicazione agli edifici non per impianti di riscaldamento, impianti di condizionamento o impianti per ambienti combinati riscaldamento, condizionamento e ventilazione di oltre 290 kW.

Dopo una consultazione con i portatori di interesse, la Commissione, formalizzerà un atto di esecuzione con le modalità tecniche e il calendario operativo per l’attuazione dell’implementazione dello SRI entro i predetti termini.

Cosa è lo SMART READINESS INDICATOR

Lo Smart Readiness Indicator può essere visto come uno strumento atto a ridurre l’impatto degli edifici favorendo la transizione digitale ed energetica.

Lo SRI va di fatto a misurare quanto un edificio sia in grado di accogliere le tecnologie che abilitano l’”intelligenza” in relazione alla sua capacità di far fronte alle mutevoli condizioni in funzione degli impianti, degli occupanti, di tutte le possibili variabili e condizioni al contorno e dei sistemi tecnologi presenti in modo reattivo.

L’adozione nella direttiva EPDB dello SRI rappresenterà sicuramente uno stimolo all’integrazione delle tecnologie intelligente negli edifici in favore della trasformazione digitale del parco immobiliare.

Le aree dovrà potrà trovare impatto benefico saranno:

  • efficienza energetica,
  • decarbonizzazione,
  • comfort,
  • sicurezza,
  • salute e benessere delle persone
  • ottimizzazione della gestione e manutenzione
  • flessibilità e adattabilità della produzione e domanda energetica dalla rete

Nella seguente figura, tratta da un’infografica della Commissione europea, sono riportati i 7 criteri di impatto dello SRI:

I Regolamenti Europei 2155 e 2156 del 2020 rappresentano le base per l’istituzione di un sistema comune facoltativo per valutare la predisposizione degli edifici all’intelligenza e la metodologia comune per calcolarlo.

Dario Ridolfi

Dal 2013 ha avuto modo di collaborare con associazioni di categoria, enti di formazione e accentratori del settore impiantistico per gli aspetti inerenti la formazione e la consulenza specifica legata a tematiche di natura legislativa di settore, con particolare riguardo ai meccanismi incentivanti. Si occupa in prevalenza di formazione, ma anche di supporto su alcuni aspetti tecnici specifici indirizzata a installatori e impiantisti, ha scritto articoli e testi tecnici. Ha svolto in passato anche formazione accreditata con gli ordini professionali.