Lo stato del patrimonio edilizio rispetto ai prossimi obblighi di miglioramento dell’efficienza energetica
Qual e’ lo stato del patrimonio edilizio italiano dal punto di vista energetico, punto di partenza per ogni strategia di riqualificazione nazionale per conseguire la decarbonizzazione al 2050 ?
L’analisi delle dinamiche del mercato immobiliare rispetto alla dimensione dell’efficienza energetica per il 2022, effettuata annualmente da ENEA, I-Com e FIAIP, conferma come il settore edilizio sia caratterizzato da immobili di scarsa qualità energetica e in cui gli edifici nelle classi più performanti (A e B) sono principalmente di nuova costruzione (70%), mentre quelli ristrutturati registrano una lenta ma costante crescita (35%), dopo il calo registrato tra il 2019 e il 2020.
La qualità energetica non rappresenta però, ancora, secondo l’esperienza degli agenti immobiliari, un driver determinante nelle scelte dei clienti e l’attestato di prestazione energetica (APE) non è oggi uno strumento chiaro e completo ma soprattutto sempre veritiero, per orientare gli acquirenti di un immobile.
Si e’ rilevata una propensione degli agenti immobiliari intervistati ad introdurre nei listini immobiliari anche la voce “ristrutturato green” così da fornire una quotazione per immobili riqualificati anche dal punto di vista energetico, che ha incontrato il favore del 69% del campione intervistato.
Un’altra indagine, “Edifici sostenibili: la percezione degli italiani” realizzata da Eumetra per Green Building Council, effettuata su un campione definito, fornisce maggiori indicazioni, anche differenti, sul mercato immobiliare attuale e sulla propensione degli italiani a vivere in edifici sostenibili.
Gli intervistati sono consci che, dal punto di vista energetico, la maggior parte degli immobili in Italia non siano in linea con le norme vigenti in materia, e che per due immobili su tre siano necessari lavori per l’efficientamento energetico.
I lavori principali di miglioramento dell’efficienza energetica individuati sono: installare infissi /serramenti di materiale isolante, installare una caldaia piu` efficiente in termini di consumo ed emissioni, installare una pompa di calore per il riscaldamento (poca conosciuta dai più). La preferenza verso queste tipologie di intervento mostra anche una propensione alla ricerca di un maggior comfort nell’abitazione.
L’indagine mostra anche una propensione ad effettuare lavori di adeguamento, due proprietari su tre pensano di adeguarsi alla normativa UE.
Sorge il dubbio che questa propensione derivi da un non conoscenza approfondita, derivante solo dai media, degli interventi previsti per il miglioramento dell’efficienza energetica.
Se si venissero approfondite ad es. le problematiche connesse con l’elettrificazione della produzione di calore nelle abitazioni, e quindi l’installazione di pompe di calore in sostituzione di impianti attuali di riscaldamento a metano e la conseguente necessità di analisi tecniche approfondite ed eventualmente la necessità di rifare la rete di distribuzione o di incrementare i corpi scaldanti, si può ipotizzare che questa propensione possa non essere confermata.
Il prof. Renato Mannaimer, nel corso del convegno di presentazione della ricerca, ha sottolineato come venga riconosciuto da oltre il 78% degli intervistati “il ruolo attivo attribuito all’edilizia rispetto alla sostenibilità ambientale e nel contingentare l’impatto dell’uomo sull’ambiente”, ossia si è convinti che la sostenibilità sia connessa con gli edifici. Il 66% dei cittadini italiani coinvolti nell’indagine, inoltre, è disponibile ad effettuare interventi per efficientare il proprio immobile, guarda con concretezza ai temi del vivere sostenibile e attende anche una nuova iniziativa statale di sostegno.
Agire concretamente sulla propria abitazione può rappresentare un problema.
L’89% degli intervistati gradirebbe aver a disposizione una guida e indicazioni chiare per procedere in questa direzione, in adeguamento anche alle normative europee; ampia è la convinzione nel ritenere necessaria l’assistenza di un soggetto indipendente nel certificare la qualità del lavoro svolto.
Questo mostra la necessità della disponibilità di professionisti qualificati e il tema della conoscibilità sul mercato.
Abitare in edifici sostenibili o decarbonizzare gli edifici, dunque, non puo’ limitarsi solo a sostituire gli infissi o installare isolamenti termici sulle superfici esterne ma è ben altro e deve essere un diritto accessibile a tutti
Da quanto sopra emerge soprattutto la necessità prioritaria di un’indagine approfondita dello stato del patrimonio edilizio nazionale, come previsto dalla direttiva “case green”, per individuare politiche, selezionare interventi e modelli di business.