Via libera dall’Unione Europea allo schema di “decreto incentivi “per le comunità energetiche rinnovabili in Italia
L’annunciata approvazione da parte dell’Unione Europea dello schema di decreto sulle incentivazioni relative alle comunità energetiche rinnovabili riapre e aggiorna il lungo percorso legislativo e regolatorio iniziato il 30 dicembre 2019.
Questo regime di aiuti di Stato per un importo di 5,7 miliardi di euro consente all’Italia di sostenere la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili da parte delle comunità energetiche.
Di fatto la costituzione delle comunità sembra sia stata bloccata dalla mancata conoscenza del nuovo regime di sostengo economico, ma e’ proprio così oppure è il “modello” attuato dagli organi ministeriali e regolatori che non si è dimostrato efficace?
Il “modello di comunità energetiche rinnovabili” che il Ministero, l’Autorità di regolazione e il GSE avrebbero dovuto costruire si doveva improntare dunque alla piena attuazione ai principi contenuti nelle direttive europee, ma così non sembra sia stato.
Gli schemi di autoconsumo collettivo di tipo virtuale ad es. non semplificano l’accesso dei condomini, altrimenti reso piu’ semplice da una configura con un unico POD di alimentazione, oggi non ammissibile, la definizione dell’energia condivisa complica l’accesso agli incentivi.
Non basta aderire mediante formalità burocratiche ad una comunità e attendersi automaticamente benefici economici ipotetici derivanti dalla distribuzione degli incentivi economici previsti, come potrebbe sembrare agli ascoltatori dei numerosi webinars istituzionali organizzati sul tema, peraltro senza lo scorporo in bolletta dell’energia condivisa.
L’associarsi in comunità comporta la gestione ottimale della produzione e dei consumi energetici sia individuali che collettivi e l’accesso a tutte le opzioni disponibili sul mercato (servizi ancillari, flessibilità della domanda, contratti di compravendita, PPAs, tariffazioni dinamiche, ecc), quando realmente operative.
A tal fine si devono utilizzare le tecnologie intelligenti e le soluzioni tecnologiche digitali disponibili (piattaforme informatiche di gestione, smart meters, sistemi di controllo, ecc.) per modificare i propri regimi di consumo e realizzare una reale gestione energetica individuale e collettiva nell’ambito della comunità.
L’eliminazione delle barriere regolatorie nel mercato dei servizi e nel Codice di Rete, oggi riservata ancora a esperienze pilota, diventa un elemento di interesse economico per clienti finali e di sostegno quando aperte alle comunità energetiche.
La mancanza di informazioni fornite ai consumatori in tempo reale o quasi in tempo reale in merito al loro consumo energetico e le attuali barriere regolatorie hanno impedito finora ai consumatori di partecipare attivamente al mercato energetico e alla transizione energetica, nel contempo si attendono iniziative di alfabetizzazione energetica e digitale.
La maggior diffusione delle comunità energetiche può derivare da un sistema di aggregazione di reti locali pubblico-privato, con una motivata e competente leadership pubblica, che coinvolga cittadini, imprese e istituzioni locali nella transizione energetica, nella lotta alla povertà energetica ed ai cambiamenti climatici, grazie alla possibilità di autoconsumo dell’energia prodotta.
A tal fine vanno eliminate le problematiche legislative legate regolazione delle partnership pubblico-private, alla partecipazione o costituzione delle comunità a guida pubblica, elemento chiave di promozione dello strumento, come previsto dalla direttiva.
Ci si aspetta, dunque, che la governance nazionale non si limiti a definire le modalità di accesso agli incentivi economici ma che attui quanto previsto dagli articoli 21 e 22 della direttiva UE 2018/2001 promuovendo concretamente questo nuovo soggetto sociale che unisce cittadini, istituzioni ed imprese, che favorisce il perseguimento di obiettivi comuni di sostenibilità ambientale ed economica, ma anche di coesione sociale e di partecipazione diretta agli interessi della collettività.