Ance Lecce: l’edilizia in Puglia ha bisogno di un futuro smart
Puglia, regione dal futuro smart, ecologicamente virtuoso e tecnologicamente avanzatissimo. Lo dicono quattro milioni di pugliesi più quindici milioni di turisti annui, quattro “foresti” di passaggio per ogni nativo stanziale. Sono i numeri relativi all’anno-record 2017, diffusi dall’agenzia Pugliapromozione. Nulla di più chiaro circa la necessità di adeguare il patrimonio edilizio della regione al trend della risorsa economica che sostiene l’intero territorio del magnifico “Tacco d’Italia”. Primo a esserne consapevole è Giampiero Rizzo, presidente di Ance Lecce (nella foto), l’associazione che mette assieme i costruttori della regione.
E puntualmente Rizzo lo ribadirà il prossimo 27 settembre quando, nella sede di Confindustria Lecce, accoglierà i partecipanti all’edizione salentina dello Smart Building Roadshow, l’evento itinerante ideata da Smart Building Italia per la promozione dell’edilizia Smart 4.0. Una sorta di anteprima, questa leccese, del grande evento costituito da Smart Building Levante, fiera della nuova edilizia, patrocinata da Ance Puglia, in programma a Bari il 22 e 23 novembre.
Presidente Rizzo, il patrocinio dato da Ance Puglia a Smart Building Levante ha tutta l’aria di un’indicazione prioritaria per l’indotto edilizio della regione.
«Non può essere diversamente, visto che anche in Puglia operiamo in un mercato sempre più basato su linee-guida come l’efficientamento energetico, la domotica, la rete internet applicata agli oggetti della nostra vita quotidiana».
Vale per tutti gli edifici, compresi quelli già esistenti?
«Teoricamente sì, perché la tendenza a ristrutturare è sempre più diffusa, e riguarda sia le abitazioni private che i siti destinati al turismo».
Cosa significa calare nella realtà questi orientamenti?
«Affrontare ancora molte e impegnative battaglie. Contro la pigrizia dei privati e la lentezza delle istituzioni».
C’è bisogno di una spinta?
«Beh, se adesso l’Italia, secondo dati diffusi da Legambiente, è la quinta nazione al mondo per uso di energia solare, ciò è dovuto anche a campagne di sensibilizzazione che in passato sono state efficaci e continue. Sarebbe il caso di replicare quel modello per l’efficientamento energetico, che è un asse attorno a cui ruota lo sviluppo dell’edilizia smart».
Con quali messaggi da veicolare?
«Basati sui bisogni che oggi affiorano nella nostra società, dove quattro muri e un tetto da soli non bastano più a fare una casa. Perché sia tale, non importa se costruita ex novo o ristrutturata, occorre anche un’anima fatta di connessioni, gestione delle risorse, sicurezza».
Obiettivi che in effetti implicano necessariamente l’efficientamento energetico degli ambienti.
«Con una tale evidenza dei fatti da attirare potenzialmente chi punta a investimenti sicuri».
A quali investitori si riferisce?
«Penso proprio a un coinvolgimento del mercato finanziario, al quale le imprese del nostro territorio hanno ogni interesse a rivolgersi fra loro coese, e forti di un’identità territoriale altamente caratterizzata».
Un vero e proprio fondo, quindi.
«Servirebbe a creare un effetto emulazione positivo fra le imprese, inserendole nello stesso contesto, e liberandole dalle odissee a cui sono destinate cercando il mutuo più conveniente, ammesso che alla fine lo trovino».
Ma l’eccezionale traino esercitato dal turismo e dai suoi numeri, in una regione come la Puglia, da solo non basta a far crescere l’efficientamento in modo significativo?
«È un’ottima base, ma va ricordato che, grandi strutture a parte, funziona a pieno regime tre mesi su dodici, oltre a essere soggetto a scarso ricambio generazionale, dovuto all’emigrazione sempre più sviluppata delle ultime generazioni di pugliesi».
Viste tutte le implicazioni, prende sempre più corpo l’immagine di una vera e propria “Campagna di Puglia”.
«Che potrebbe iniziare più presto di quanto si creda».
Cosa glielo fa dire?
«Le bollette, che, senza efficientamento energetico, in tutte le aziende arrivano puntuali e sempre più alte».