Gli operatori che mettono sul mercato piattaforme per gli smart building concentreranno comprensibilmente il proprio focus sugli edifici non residenziali e sugli use cases collegati, dai quali è lecito prevedre un ritorno sugli investimenti più forte, anche se non metteranno da parte l’importanza degli sviluppi delle tecnologie sul versante residenziale, man mano che le preoccupazioni sulle questioni ambientali sono più diffuse – si legge nella nota di ricerca
Sensori in crescita con spedizioni che nel 2026 supereranno il miliardo di pezzi contro i 360 milioni stimati entro la fine di quest’anno e in crescita del 204%: questi strumenti altamente tecnologici potranno aiutare gli smart building di adattarsi al meglio a ogni condizione, gestendo in real time funzioni come quelle dell’illuminazione, del riscaldamento e della ventilazione degli ambienti.