Quale futuro per la sicurezza post Covid-19?
Security, videosorveglianza, domotica, controllo accessi: il mondo della sicurezza durante e dopo l’emergenza sanitaria, come sta cambiando?
Impennata di richieste per soluzioni di controllo degli accessi e rilevamento dei dati biometrici, in calo domotica e sistemi antintrusione
Per analizzare le prospettive della filiera della sicurezza post Covid-19 è opportuno distinguere tre fasi: durante la pandemia, la ripresa (“Fase 2”), il ritorno alla “normalità”.
A parlare è Raffaello Juvara, Direttore di Securindex, che ha delineato per noi i possibili scenari del settore, basandosi su ciò che è appena stato (lockdown) e quello che accadrà nei prossimi mesi, partendo dal presupposto che, nella prima fase, il comparto della sicurezza non ha subito il fermo totale:
Salvo alcune settimane di blocco per le operazioni nelle “zone rosse”, le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria e l’apertura del DPCM del 22 marzo al cod. Ateco 43.2 hanno di fatto permesso di tenere il “motore acceso” alla filiera tecnologica (produttori, distributori, integratori). Anche i servizi di vigilanza e trasporto valori hanno continuato ad operare per garantire servizi di pubblica utilità come il rifornimento del denaro ad ATM e uffici postali, il presidio delle strutture sanitarie e la vigilanza degli edifici commerciali e industriali chiusi.
E allora cosa ci aspetta per la Fase 2?
È stato delineato fin da inizio di aprile uno scenario molto diversificato: da una parte il fermo quasi totale delle vendite e dell’apertura di nuovi cantieri per i sistemi tradizionali di antintrusione e domotica; dall’altra, un’impennata delle richieste di soluzioni per il controllo degli accessi e il rilevamento dei dati biometrici, per adempiere alla disposizioni sul controllo del distanziamento sociale nelle fabbriche e nei siti che vengono progressivamente riaperti. Questa diversificazione della domanda sta determinando una profonda divisione tra quanti sono in grado di rispondere cogliendo le opportunità sia a livello di produzione che di integrazione; tutti gli altri sono costretti ad un recupero inevitabilmente incerto e molto problematico.
Guardando al domani, e ipotizzando una diversa e futura “normalità”, cosa si può delineare, dunque, per il mondo della sicurezza post Covid-19?
Nell’ultimo trimestre del 2020 se non ci saranno altre ondate epidemiologiche, si assisterà con ogni probabilità ad una ripresa della richiesta di soluzioni integrate (security, safety, domotica, telegestione) trainata da settori maggiormente esposti al paventato aumento dei reati predatori, come la logistica e la grande distribuzione, provocato dalla crisi economica e sociale prevista nei prossimi mesi.
Uno scenario che conferma quindi “l’anticiclicità tipica del settore della sicurezza privata formato da tecnologie e servizi che, nell’insieme, fattura in Italia 10 miliardi con circa 200.000 addetti tra figure tecniche, guardie giurate e operatori non armati”.